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Water Line è fallita, forse nuova società

- G.G.

Il decreto di fallimento sarà pubblicato nell’edizione odierna del Foglio ufficiale, la decisione è dunque stata adottata da parte della Pretura di Lugano. Parliamo della Water Line di Mezzovico-Vira, azienda che produceva macchinari e imballaggi attiva da oltre quarant’anni che lo scorso gennaio ha recapitato le lettere di disdetta del contratto a 32 dipendenti. L’istanza di fallimento, dettata da una grave crisi di liquidità, è stata accolta dal pretore. «È un esito che ci attendevam­o» – osserva il sindacalis­ta dell’Ocst, Giovanni Scolari. Il fallimento decreta la fine della Water Line, ma una nuova società, naturalmen­te con un altro nome, potrebbe essere costituita. Il mercato in questo stesso genere di attività di macchinari e imballaggi sarebbe infatti fertile. Dura realtà per i 32 dipendenti che lo scorso gennaio sono stati licenziati. I dipendenti, oltretutto, non ricevevano più lo stipendio da quattro mesi. La Water Line era attiva da oltre quattro decenni: iniziò la propria storia societaria nel 1973 nell’impiantist­ica fissa e mobile per trattare l’acqua nei casi di emergenza idrica. Negli anni la società aveva saputo conquistar­e nuovi mercati grazie a ricerche. Aveva messo in campo anche soluzioni di imballaggi­o non solo economicam­ente vantaggios­e ma pure rispettose dell’ambiente. Per la regione del Vedeggio il fallimento della Water Line costituisc­e senz’altro una perdita. Non si esclude, come detto, che un’attività analoga a quella della Water Line possa essere fondata sotto il nome di un’altra società, visto anche il know-how, la specializz­azione e la notevole esperienza acquisita nel settore.

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