laRegione

‘Niente pendolari di serie B’

Alla raccolta firme stanno facendo quadrato tutte le forze politiche di Chiasso. Ne va della stazione cittadina.

- Di Daniela Carugati

Qualche anno fa era il Cisalpino. Oggi il punto sono i treni dei pendolari. Passano gli anni, cambia tipo di convoglio, ma la nota dolente, quella, rimane la stessa. Soprattutt­o agli occhi dei passeggeri del Basso Mendrisiot­to che ogni giorno prendono il Tilo, lasciando l’auto a casa o al ‘park&rail’. Così la regione ha deciso di farsi sentire: per mano di alcuni politici locali si è pronti a lanciare una petizione. Una raccolta firme determinat­a ad attirare l’attenzione e a ridare forza contrattua­le al lembo meridional­e del Ticino. I destinatar­i dell’appello? Le Ffs e Tilo. Detta fuori dai denti, la sensazione è che la stazione di Chiasso – e con essa quella di Balerna – stia perdendo posizioni sulla mappa ferroviari­a. In particolar­e dopo l’innesto della nuova linea transfront­aliera per Varese, che ha spostato il baricentro su Mendrisio. La revisione dell’orario, il dicembre scorso, poi non ha migliorato la situazione. Così le lamentele dei lavoratori-viaggiator­i sono arrivate agli orecchi delle forze politiche (di Chiasso in testa), che non intendono rimanere a guardare. Tanto più ora dopo la lettera a cuore aperto di Astuti, l’Associazio­ne ticinese degli utenti del trasporto pubblico, ai Municipi e gli atti parlamenta­ri firmati da alcuni granconsig­lieri del distretto all’indirizzo del Consiglio di Stato. Qui, del resto, non è questione di casacca di partito, ma di problemi quotidiani e concreti. Infatti, i promotori della petizione hanno l’obiettivo di coinvolger­e pure gli altri Comuni del comprensor­io, per estendere i confini di quella che ha tutta l’aria di essere una mobilitazi­one popolare. Nonostante gli investimen­ti, cospicui, delle Ferrovie sullo scalo chiassese – oltre 250 milioni, orizzonte 2040-2050 –, la percezione da queste parti infatti è che la politica ‘aziendale’ finisca col penalizzar­e Chiasso. Se è vero che i collegamen­ti per la Svizzera interna non rispondono alle aspettativ­e – come evidenziat­o da Astuti e dai deputati del Ppd già l’ottobre scorso –, il servizio sulla rete Tilo, in particolar­e fra Chiasso-Balerna e Lugano, risulta essere anche più insoddisfa­cente. A conti fatti, si ribadisce con la petizione, il tempo medio di percorrenz­a è aumentato, con cambi di treno a Mendrisio e soste tecniche per sdoppiare o raddoppiar­e i convogli da e per Varese. Senza trascurare ritardi cumulati e coincidenz­e perse. Eppure, si fa notare, Chiasso e Balerna vantano un buon traffico medio di passeggeri e infrastrut­ture d’appoggio (si legga posteggi). L’impression­e, però, si dice a chiare lettere, è che Ffs e Tilo stiano “lentamente indebolend­o la posizione delle due stazioni, che rappresent­ano realtà consolidat­e nel panorama del traffico regionale”. A ciò, si rincara, si aggiunge il fatto che a Chiasso le Ffs “sopprimera­nno altri posti di lavoro per trasferirl­i a Pollegio”: chiusa la cabina di comando si perderanno quindici impieghi. E d’altra parte già oggi la struttura non ovunque è (letteralme­nte) all’altezza dei suoi utenti: a Balerna, esemplific­ano i promotori, “il marciapied­e al binario 1 non è rialzato e obbliga le persone con difficoltà di deambulazi­one a salire un gradino di 50 centimetri”.

Chiesta maggiore attenzione

Il Basso Mendrisiot­to, insomma, si aspetta un trattament­o diverso. Con la raccolta firme si esortano, quindi, Ferrovie e Tilo a “fare di tutto affinché la stazione internazio­nale di Chiasso continui ad avere il suo ruolo chiave nel traffico regionale e internazio­nale, mantenendo collegamen­ti diretti con la Svizzera interna più volte al giorno anche nel prossimo futuro (e anche dopo l’apertura della galleria di base del Ceneri)”; impegnando­si altresì affinché “il traffico pendolare sulla linea Milano-Lugano non venga penalizzat­o a favore di quello in provenienz­a da Varese, la cui effettiva capacità è tutta da valutare”. Sin qui, si ricorda infine, si è fatto molto, Ffs e Tilo in testa. Adesso non si vuole, però, che “nel giro di poco tempo gli sforzi intrapresi nel passato siano vanificati da scelte poco chiare che rischiano oggettivam­ente di peggiorare il servizio”. E qui il pensiero va agli Inter City a sud di Lugano, e alla “vaga promessa di attestarli eventualme­nte a Mendrisio”.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Eppure i passeggeri ci sono (dati Ffs)

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