Presunta aggressione sessuale a Chiasso, la polizia ricostruisce le tre telefonate ricevute
La Polizia Regione I di Chiasso “sta lavorando attivamente con la Polizia cantonale per identificare l’autore” della presunta aggressione sessuale avvenuta venerdì scorso nel Quartiere Soldini (cfr. ‘la Regione’ di ieri) e “deplora quanto successo alla vittima della presunta aggressione”. In merito al presunto mancato interesse della Polizia, in un comunicato il comando precisa che le chiamate ricevute sono state tre. La prima “è stata inoltrata da un utente che chiedeva unicamente come comportarsi a seguito di un tentativo di aggressione subito dalla propria figlia 30 minuti prima nel quartiere Soldini a Chiasso”. Il tono della telefonata “non delineava nessuna urgenza o richiesta immediata di aiuto, né tantomeno spiegava cosa fosse successo precisamente. Alla richiesta di identificarsi, il richiedente ha riattaccato”. In assenza di informazioni di base, è stata “preventivamente attivata la ricerca tramite videosorveglianza in quanto le pattuglie erano impegnate per un tentato suicidio in zona”. Poco dopo, “il richiedente ha richiamato, senza identificarsi e sempre senza fornire indicazioni, ma lamentando il mancato interessamento della Polizia”. Quasi dopo un’ora, “è giunta una terza chiamata con la quale finalmente la persona si è identificata e ha spiegato quanto era successo”. Questo ha permesso al personale in servizio di “consigliare di mettersi immediatamente in contatto con la Cantonale per denunciare l’accaduto e attivare le ricerche. Purtroppo questa prassi ha generato lungo ritardo nella ricerca del presunto autore”.