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‘Cento titoli sarebbero un altro bel traguardo…’

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Ieri l’investitur­a ufficiale, sancita anche dall’aggiorname­nto della classifica Atp. Roger Federer è entrato nella 303ª settimane da numero uno al mondo. Una posizione che sarà sua al minimo quattro settimane, fino al termine del Masters 1000 di Indian Wells, dove il basilese sarà chiamato a difendere il titolo (e i relativi 1000 punti) dall’attacco di Rafael Nadal, fresco di detronizza­zione ma ansioso di riaccomoda­rsi sul trono. Un’ipotesi che non turba il sonno di Federer, lieto di essere tornato in vetta. Numero uno – «Essere tornato numero uno è un traguardo oltremodo significat­ivo – ha commentato il basilese –, perché dall’ultima volta che lo sono stato (luglio 2012) e dalla prima (febbraio 2004) è trascorso tantissimo tempo. Alla mia età, poi... Ci sono tanti fattori che fanno sì che questo traguardo sia così speciale. Me lo godo più di quanto fu il caso in passato». Il percorso – «Ho realizzato dopo Wimbledon che avrei potuto farcela. A Montreal ci sono andato vicino, ma poi sono sorti i problemi alla schiena e non ci ho più pensato. Anche perché non potevo prevedere di vincere un’altra volta gli Australian Open. Dovevano coincidere tante cose, ed è successo». L’obiettivo – «La difesa della prima poltrona non può diventare la priorità stagionale. Un obiettivo fantastico sarebbero i 100 tornei, ma per centrarlo devo restare sano, continuare ad avere voglia di giocare, e restare ancora a lungo sul Circuito. Nel 2016 disputai una sola finale, ora sono reduce dal titolo numero 97: incredibil­e. Al record di 109 di Jimmy Connors non penso, troppo lontano. Ultimament­e la mia quota di successi è stata eccezional­e, ma ci vuole poco a perdere una finale. Per raggiunger­e Connors dovrei giocare ogni settimana un 250 o un 500. ma non lo farò. Se gioco un torneo minore, è solo perché ne ho voglia».

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