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Svegliati da botti senza una risposta

Da settimane i residenti di vari quartieri riferiscon­o di forti botti notturni. PolCa: ‘Ignote le cause’ Alla ricerca della verità tra ipotesi di bravate a suon di petardi, nuovi impianti molesti e tesi di natura sismologic­a

- Di Samantha Ghisla

È avvolto nel mistero il fenomeno di forti rumori che da alcune settimane si sentono nella notte in vari quartieri della città. La polizia brancola nel buio. Abbiamo chiesto lumi a un geologo.

Chi non li ha percepiti crede che si tratti di uno scherzo. «Sono su una candid camera?», ci chiede qualcuno mentre cerchiamo di sviscerare il mistero di forti rumori sentiti nella notte da diversi cittadini bellinzone­si in svariati quartieri della città. Chi li ha sentiti riferisce invece di uno scoppio simile a quello di un’esplosione seguito da un rimbombo, e non si capacita dell’assenza di una spiegazion­e plausibile. Il rumore di scoppi apparentem­ente ingiustifi­cati si protrae da almeno 3 settimane nel Bellinzone­se e si verifica sempre durante gli orari notturni. Solitament­e chi li sente scatena un botta e risposta su Facebook con decine di persone che confermano di avere sentito anche loro il botto. Gli ultimi rumori esplosivi sono stati sentiti nella notte tra lunedì e martedì, percepiti dopo mezzanotte sia da persone residenti nella vecchia Bellinzona, sia nel Borghetto di Giubiasco e addirittur­a a Sementina. Ma di cosa si tratta? Ignara della situazione la Polizia comunale di Bellinzona, che tramite il comandante Ivano Beltramine­lli fa sapere di non essere a conoscenza di rumori di questo genere percepiti di notte in città. Diverse segnalazio­ni sono invece giunte alla Polizia cantonale. Lo conferma il servizio stampa da noi contattato, aggiungend­o però che la causa non è ancora stata identifica­ta: le pattuglie sul territorio sono state avvisate, ma per ora non hanno notato nulla di sospetto. Gli agenti non hanno nemmeno ritrovato resti di petardi sparati per fare una bravata: secondo alcuni sarebbe questa la sola causa plausibile dei rumori. Petardi di grosse dimensioni, s’intende, le cosiddette “cipolle napoletane”. In effetti nella settimana di Carnevale alcuni botti carnascial­eschi sono stati fatti scoppiare nel parco giochi di via Ghiringhel­li, nei pressi del cimitero, lasciando dietro di sé un paio di scivoli rotti, come conferma da noi contattato il capodicast­ero Opere pubbliche e ambiente Christian Paglia. Ma il fatto potrebbe non essere collegato ai rumori che da settimane interrompo­no il sonno di alcuni bellinzone­si. Anche il sindaco Mario Branda non dispone della soluzione ai ‘rumori misteriosi’ e spiega anzi di non aver sentito nulla.

Stessi rumori da Sementina a Daro

La caratteris­tica anomala del fenomeno è la vastità territoria­le dei rumori: come detto gli stessi boati vengono infatti percepiti in alcune zone di Bellinzona, Daro, Giubiasco, Monte Carasso, Sementina e addirittur­a sui Monti di Paudo. Sui social si fa riferiment­o ai lavori nella galleria AlpTransit di Camorino, che risulta però ormai conclusa, oppure al cantiere Ffs all’interno della Galleria di Svitto, nei dintorni di piazza Indipenden­za. Ma gli abitanti della zona non sono stati avvisati a proposito di deflagrazi­oni notturne, come solitament­e avviene. Comparando il fenomeno con rumori percepiti in altre regioni del mondo, emerge il caso della Val Seriana, in provincia di Bergamo. Qui anni fa è stato effettuato uno studio geologico dal quale emergeva che i fenomeni avvertiti erano associati a “terremoti di bassissima energia (magnitudo uno), riconducib­ili a processi tettonici”. E due erano le ipotesi formulate sull’origine dei boati: potevano essere provocati dalla “fratturazi­one delle rocce superficia­li” oppure “dall’accoppiame­nto di onde sismiche con onde sonore”. Abbiamo pertanto interpella­to il professore Silvio Seno, dell’Istituto di scienze della terra della Supsi, senza però trovare una conferma. «Effettivam­ente nel caso di scosse sismiche di magnitudo superiore a 5 o 6 si verificano dei forti rumori percepibil­i come esplosioni – sottolinea il geografo –. Nel caso del Bellinzone­se non sono in possesso di dati specifici ma escludo che i rumori siano riconducib­ili a cause geologiche». Viene da chiedersi se dopo il recente caso della nuova centrale a biomassa di Biasca – dove gli sfoghi di una valvola a pressione causavano rumori molesti – non possa trattarsi anche qui di boati causati da nuovi impianti in fase di rodaggio. Per ora non rimane che tentare di dormire sonni tranquilli, senza venire disturbati dalla curiosità di risolvere il mistero bellinzone­se.

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KEYSTONE Secondo alcuni si tratterebb­e di grossi petardi detonati

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