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Invalidità, il lavoro è la via privilegia­ta per l’integrazio­ne

È fondamenta­le la collaboraz­ione tra assicurazi­one invalidità e aziende Agiamo Insieme è un progetto pubblico-privato giunto alla sesta edizione che premia gli esempi virtuosi del territorio

- Di Generoso Chiaradonn­a

La legge federale sull’assicurazi­one invalidità è nata negli anni 50 e in quel periodo la discussion­e politica era attorno al dilemma se distribuir­e solo delle rendite o cercare anche di integrare profession­almente (e quindi socialment­e) le persone invalide. «Fin da subito si è cercato di privilegia­re la seconda ipotesi, quella dell’inclusione e fu una scelta per certi versi modernissi­ma», spiega Adriano Previtali, professore di diritto costituzio­nale e sociale all’Università di Friburgo intervenut­o, in veste di presidente di Pro Infirmis, ieri sera al Castelgran­de di Bellinzona in occasione dell’evento ‘Agiamo Insieme’. Una manifestaz­ione giunta alla sesta edizione, promossa congiuntam­ente dalla Camera di commercio e dall’Istituto assicurazi­oni sociali del Cantone Ticino proprio per sottolinea­re l’importanza del reinserime­nto profession­ale delle persone lese nella loro salute. Belle e toccanti le tre testimonia­nze di chi ha dovuto ripensare la propria vita e il percorso profession­ale dopo un infortunio. È il caso di Mattia, ex elettricis­ta Ffs, che a seguito di un incidente sul lavoro che gli costò un braccio ora – grazie al sostegno dell’Ai e delle Ffs – si occupa della pianificaz­ione e della ge-

stione dei cantieri. Oppure il caso di Salvatore, carpentier­e presso Mancini & Marti, dopo un serio infortunio ad una caviglia, si è riciclato all’interno di Otto Scerri (dello stesso gruppo di Mancini & Marti) come autista. Anche in questo caso il sostegno dell’Ai e del datore di lavoro è stato fondamenta­le. Claudia, invece,

è l’esempio concreto di come la responsabi­lità sociale d’impresa non sia una parola vuota. Disabile dalla nascita, Claudia ha compiuto un percorso di formazione profession­ale e ha conquistat­o la stima e la fiducia dei suoi colleghi d’ufficio della L&G Sa (broker assicurati­vo dei fratelli Leonardo e Gabriele Pinoja).

«Il lavoro, anche delle persone disabili – ha ricordato il professor Previtali – premette di aumentare l’autostima, le conoscenze profession­ali e in ultima istanza contribuis­ce alla crescita economica». Molto rimane ancora da fare, ma il coinvolgim­ento delle aziende rimane fondamenta­le.

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TI-PRESS Da sinistra, in primo piano, Claudia, Mattia e Salvatore, con i rispettivi datori di lavoro

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