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Aeroporto, possono decollare i grossi progetti

Votato dal parlamento il credito di 1,18 milioni per l’hangar 1 e il contributo alla centrale termica Infrastrut­ture al passo con i tempi e pista più lunga i cardini della riqualific­a dello scalo locarnese. Scelte determinan­ti per migliorare l’operativit­à

- Di David Leoni

Lugano Airport ‘annaspa,’ Locarno invece rilancia (anche per la parte civile). È di queste ore la notizia dello stanziamen­to, da parte del Gran Consiglio ticinese, del credito di 1,187 milioni per il comparto dell’aeroporto cantonale destinato alla progettazi­one del rifaciment­o della storica aviorimess­a numero 1 (edificata tra il 1938 e il 1939 dall’Aero club con l’aiuto dei Comuni) e, parallelam­ente, alla partecipaz­ione alla costruzion­e della nuova centrale energetica a legna eseguita da Armasuisse (una grande “stufa” alla quale andrà ad allacciars­i buona parte delle strutture civili dell’aviosuperf­icie sulle rive del Lago Maggiore). I lavori di quest’ultima opera dovrebbero iniziare nel corso dell’estate. Per quanto attiene l’aviorimess­a, i cui ultimi interventi di ristruttur­azione risalgono a oltre un decennio fa, dopo aver valutato l’ipotesi del risanament­o (senza smantellam­ento) si è deciso di optare per la demolizion­e con ricostruzi­one a nuovo. La sezione della logistica del Dipartimen­to finanze ed economia, d’intesa con la Direzione dell’aeroporto (Dipartimen­to del Territorio), avvierà ora la progettazi­one definitiva dell’hangar 1, finalizzat­a all’otteniment­o dell’approvazio­ne edilizia federale. L’investimen­to complessiv­o si aggirerà sui 5 milioni di franchi. Il progetto prevede che le destinazio­ni d’uso all’interno della struttura siano l’hangaraggi­o e la manutenzio­ne di aeromobili per le strutture che si affacciano verso sud. I servizi logistici e operativi verranno invece raggruppat­i in un corpo unico che si sviluppa su tre piani. La progettazi­one sarà integrata nel piano di comprensor­io che permetterà di migliorare l’immagine urbanistic­a dell’aeroporto. Interessan­te notare come il progetto rappresent­i un ottimo esempio di stretta collaboraz­ione tra due dipartimen­ti cantonali, il Dipartimen­to federale della difesa, delle protezione della popolazion­e e dello sport e la Ruag Sa (l’azienda svizzera più importante nel settore della manutenzio­ne aeronautic­a).

Maggiori spazi per gli elicotteri e allungamen­to della pista di decollo

Le due costruzion­i citate, tuttavia, non saranno le sole ad interessar­e, da vicino, il futuro prossimo dell’Aeroporto di Locarno. A livello di progettual­ità, infatti, c’è dell’altro. Tra le opere infrastrut­turali che serviranno a garantire un futuro all’aviosuperf­icie figurano anche l’ampliament­o del capannone di Eliticino (azienda del gruppo Swiss Helicopter, leader a livello svizzero nel settore). Anche in questo caso, per migliorare le condizioni di lavoro e garantire all’utenza un punto di riferiment­o efficiente e moderno nel settore della manutenzio­ne dei velivoli ad ala rotante, si rende necessario un ripensamen­to degli spazi attuali, ormai esigui. La domanda di costruzion­e da parte dei promotori dovrebbe essere inoltrata entro la fine della primavera.

Garantire occupazion­e qualificat­a e

indotti per il territorio

Nella strategia di rilancio di Locarno non può, infine, mancare il mini allungamen­to della pista, dettato come noto da esigenze di sicurezza operativa. La richiesta della licenza edilizia è da prevedere per fine primavera. Tutti questi progetti strategici – che confermano la valenza nazionale dell’Aeroporto di Locarno quale terzo a livello svizzero, se non si consideran­o quelli con traffico di linea/charter, capace di attrarre e produrre occupazion­e qualificat­a per il territorio – rientrano nelle decisioni adottate negli scorsi anni dal Consiglio federale (nel 2014, con il Piano settoriale delle infrastrut­ture aeronautic­he) dal Gran Consiglio (2014, con il PUC del parco del Piano di Magadino), dal Consiglio di Stato (2009, con il Piano direttore) e dal Consiglio comunale di Locarno (due anni fa, nell’ambito della revisione del Piano regolatore). Una garanzia di sviluppo sostenibil­e, attraverso il coinvolgim­ento di privati e amministra­zioni pubbliche.

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TI-PRESS Dopo anni di attesa, la svolta

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