Newborn, sempre più in voga le foto di neonati
Prende sempre più piede anche in Ticino la fotografia Newborn: obiettivo neonato
Quando la nascita di un figlio diventa condivisione di immagini: attraverso l’esperienza di Loredana Turchi i contenuti di una nuova ‘rivoluzione’
Da circa tre anni collabora con la Clinica sant’Anna di Sorengo, oltre che con gli ospedali San Giovanni di Bellinzona e Carità di Locarno. Approdata da oltre Oceano (precorritrice e ispiratrice la famosa fotografa australiana Anne Geddes), questa nuova ‘rivoluzione’ sta piano piano prendendo piede anche in Ticino, «tanto che la popolazione, specialmente femminile, ne è sempre più affascinata e le strutture sanitarie maggiormente sensibili». A spiegarci i contenuti di questa nuova tendenza – la fotografia Newborn – Loredana Turchi, professionista attiva nel nostro cantone da circa vent’anni. «Fotografo più di 800 neonati all’anno – ci racconta –. Naturalmente un discreto numero di famiglie si rivolge anche a me privatamente, chiedendomi di immortalare un periodo così unico della loro vita, come lo è la nascita di un figlio». Loredana si presenta così ‘in punta di piedi’ fra una corsia di maternità e l’altra. Armata della sua macchina fotografica ‘cattura’ i primi vagiti, le prime smorfie e i primi sonni del neonato, cogliendo quello che lei stessa chiama l’attimo fuggente. «Se qualche anno fa veniva ancora vista come una moda bizzarra, oggi sempre più famiglie si rivolgono agli studi fotografici come il mio per chiedere offerte su questo particolare tipo di servizio fotografico». In alcuni casi, inoltre, esso viene preceduto da una sessione ‘Pregnancy’ (ovvero gravidanza) e da una sessione ‘Parto’. «Sono sempre emozioni forti – è la pronta risposta di Loredana ai nostri interrogativi sulle caratteristiche di questo originale lavoro –. Certo all’inizio ho dovuto scontrarmi con una certa diffidenza, con qualche timore non solo collegato alla reazione del neonato, ma alla ‘messa in piazza’ dei propri sentimenti. Con pazienza e con la fondamentale collaborazione della Clinica sant’Anna, che ha voluto fortemente questa iniziativa, anche quale importante canale di marketing per la struttura stessa, ho visto le mamme tranquillizzarsi e comprendere la ricchezza di una tale possibilità». Il servizio fotografico, infatti, si presenta come gratuito. Ai neogenitori viene poi inviata una email dove possono visionare l’intera galleria e successivamente, a pagamento, poterla ordinare. «Non si tratta di semplice vanità della donna, ma diversamente – annota Loredana – della volontà di raccontare attraverso una serie di scatti l’inizio di una nuova vita. Non è solo fotografia...». Il neonato, dunque, al centro, rispettando i suoi ritmi e le sue necessità, tanto che le sedute non possono mai essere più lunghe di quaranta minuti: «Facendo questo mestiere si fanno mille mestieri insieme! – avverte della delicatezza del Newborn la nostra interlocutrice – Ci si confronta, infatti, con donne con gli ormoni... a mille, con la necessità di tranquillizzare il neonato quando avverte l’ansia della mamma, con le esigenze del bambino, cercando di non farlo piangere e rispondendo ai suoi bisogni di calore (il locale non deve mai essere sotto ai 28 gradi) e tranquillità».
‘Bebè non bambole’
Molte le richieste esposte alla fotografa da mamme e papà, e anche da nonne: «Spesso però non ci si rende conto che i neonati sono imprevedibili, non è facile se non impossibile, per esempio, metterli in posa... tanto che mi tocca rispondere ironicamente ai genitori: ‘Ma ha parlato con il bambino?’. Ogni bambino è, infatti, un bambino a sé». Variegati gli scatti, sempre più sostenuti – come ci conferma Loredana – da una fiorente industria degli accessori: «In Ticino non è ancora esplosa, ma prima Oltreoceano e poi in Italia e online, sono numerose le ditte che propongono ogni sorta di oggetto, abitino o tessuto legato al mondo del Newborn»; dalle orecchiette da orsacchiotto a romantiche cuffiette e coroncine principesche, dalle colorate strisce avvolgenti (i cosiddetti wrap) alle soffici ovatte a mo’ di prato o laghetto su cui poggiare il bebè per lo shooting. «Importante è affidarsi a professionisti seri – non manca di mettere in guardia Loredana –, sono molti ultimamente, nel veder estendere questo nuovo business, coloro che si sono ‘buttati’ oggi in questa professione. Ma non tutti sono in grado di rispondere alle fondamentali norme di sicurezza per il bambino e di professionalità del prodotto finale. Ricordiamocelo, sono neonati e non bambole!».