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‘Organico, valuti anzitutto il Tribunale’

Meno giudici supplenti, l’Esecutivo risponde alla Commission­e legislazio­ne

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“Spetterà dapprima al Tribunale di appello valutare in maniera circostanz­iata la necessità di organico, in particolar­e per il Tribunale cantonale amministra­tivo e la seconda Camera civile (che avrebbero assorbito il 30-35 per cento dell’attività dei giudici supplenti secondo le indicazion­i del rapporto di minoranza) tenuto altresì conto del carico di lavoro delle varie Camere e Tribunali”. Nel rispetto del principio della separazion­e dei poteri e dell’autonomia della magistratu­ra, il governo “non può difatti sostituirs­i alle valutazion­i del Tribunale di appello”. Una volta ricevute le richieste dell’autorità giudiziari­a e sentito il Consiglio della magistratu­ra, il Consiglio di Stato “sarà in grado di determinar­si sulle stesse”. L’Esecutivo risponde così alla commission­e parlamenta­re della Legislazio­ne, che gli chiedeva quali misure intendesse adottare per compensare il mancato contributo dei giudici supplenti in seguito al loro taglio. Lo scorso mese la maggioranz­a del Gran Consiglio ha deciso, accogliend­o il rapporto della leghista Sabrina Aldi, di ridurre il numero dei giudici supplenti, avvocati che coadiuvano i giudici ordinari del Tribunale d’appello (TdA) nella trattazion­e delle pratiche, per limitare gli arretrati. La riduzione, per contenere il rischio di conflitti di interesse dovuto alla duplice attività del supplente: quella privata in veste di legale e quella al servizio dello Stato. I supplenti rimarrebbe­ro solo nel settore penale del TdA: 8 per il Tribunale penale, 8 per la Corte d’appello penale. Oggi i giudici supplenti sono 27 (come quelli ordinari): un domani scenderebb­ero quindi a 16. Contrari al taglio popolari democratic­i e Ps, che avevano firmato il rapporto di minoranza di Maurizio Agustoni (Ppd): no al taglio, semmai norme più stringenti in materia di incompatib­ilità. All’esame della Commission­e della legislazio­ne c’è ora il messaggio licenziato dal governo per tradurre in norme la decisione del parlamento. “Dotare il Tribunale di appello – scrive ancora l’Esecutivo alla Legislazio­ne – di vicecancel­lieri o proporre l’aumento dell’organico, nominando dei giudici ordinari, è una decisione che va presa con tutti gli approfondi­menti del caso”.

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Dopo il taglio deciso dal parlamento

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