‘Così peggiora anche la qualità delle cure’
«Ci sentiamo come in balìa delle onde, perché le situazioni cambiano molto in fretta, ci ritroviamo con nuove figure davanti, magari mai viste né sentite, ed è sempre necessario ripartire da capo». A dirlo è un altro impiegato di lungo corso, che a Casa San Carlo dice di «provare la sensazione, io come altri, di essere ignorato, nonostante l’impegno profuso per anni. Ruoli e persone cambiano in blocco e chi magari è dentro da sempre e aspirava ad un posto di maggiore responsabilità si ritrova scavalcato da perfetti sconosciuti che magari non hanno i requisiti per ricoprire determinati ruoli oppure, peggio, risultano essere amici degli amici». La responsabilità, aggiunge, «non è soltanto dell’ultima Direzione, ma anche di quelle fisse o ad interim che l’hanno preceduta. Non ho mai visto una mancanza di trasparenza come negli ultimi 5-6 anni. Per costruire una casa solida bisogna essere capaci di fare affidamento su tutta la struttura: al San Carlo sono state compiute grandi manovre ai vertici, dimenticando la base. È chiaro che così facendo il tutto poteva soltanto peggiorare».
‘Assenze continue e anziani feriti’
Un peggioramento delle condizioni di lavoro che si ripercuote naturalmente sulle condizioni di salute del personale: una delle nuove figure di vertice, assunta pochi mesi fa, ha già totalizzato alcune settimane di malattia; e le assenze per malattia stanno diventando un problema che coinvolge sempre più persone, con la conseguenza di “buchi” da riempire facendo capo a personale interinale, pescato nelle agenzie di collocamento. «Un altro grosso problema è che, mancando il personale, peggiora, automaticamente, la qualità delle cure. In un reparto dove c’è un grande malcontento (e dove l’attuale capo reparto si occupa della formazione degli allievi, ed è capitato fosse impegnato per 8 giorni consecutivi anziché i 5 previsti dalla Legge), sono emersi nelle ultime settimane diversi casi di ferite da decubito fra gli anziani. Mai in tempi recenti se n’erano verificati così tanti non solo in quel reparto, ma in tutta la casa per anziani». D.MAR.