La carica dei pendolari
In poche ore la petizione dal Basso Mendrisiotto indirizzata a Ffs e Tilo supera le 500 adesioni
La raccolta firme è sostenuta da tutte le forze politiche, senza distinzione. Le Ferrovie: ‘Affronteremo le richieste con i diretti interessati’.
Sono bastate poche ore e l’obiettivo di raccogliere 500 firme era cosa fatta. E siamo solo all’inizio: adesso si è portata l’asticella a mille. Lanciata online (sul portale change.org) ancora prima che di piazza in piazza, la petizione decisa a rimettere Chiasso e la sua stazione – e con essa il Basso Mendrisiotto – al centro dell’attenzione delle Ferrovie ha subito spopolato. A metterci la forza propulsiva, questa volta, sono stati tutti i partiti (da Sinistra a Destra, passando per Plr, Ppd e Verdi) della città di confine e di Balerna: il che è di per sé un risultato. Ma a rispondere presente di slancio sono stati, innanzitutto, i cittadini, pendolari e no. Troppi i disservizi e le aspettative andate deluse per non alzare la voce e farsi sentire dalle Ffs e da Tilo, perché i nodi dolenti, come anticipato ieri da ‘laRegione’, sono sì i collegamenti con la Svizzera interna, ma pure i treni che corrono lungo la rete regionale. Una problematica quanto mai sentita in un distretto che per affrancarsi dalla stretta del traffico ce la sta mettendo tutta, spostandosi su rotaia e su gomma e scegliendo il trasporto pubblico. La controprova la si avrà il prossimo 15 aprile, quando si tireranno davvero le somme della petizione.
Ffs: ‘Non la prendiamo alla leggera’
Nel Mendrisiotto quello del trasporto pubblico è un tema sensibile? Allo stesso modo le Ffs sono sensibili alle problematiche del distretto, parola del portavoce delle Ferrovie Patrick Walser. Sia chiaro, la questione è tecnica ma è altresì politica. Non a caso il cambio di orario viene concertato con l’autorità cantonale. «E lo si fa per trovare le soluzioni più adeguate», fa notare ancora Walser. Resta il fatto che nel Mendrisiotto ci si sente penalizzati, una “terra di transito”, per dirla con i promotori della petizione. «Non prendiamo le richieste alla leggera e anche in questo caso le affronteremo con i diretti interessati – tiene a far sapere il portavoce delle Ferrovie –. Del resto, siamo a conoscenza delle rivendicazioni dei diversi Comuni del Basso Mendrisiotto e nel corso degli anni abbiamo avviato un dialogo proficuo, a cominciare
dal sindaco e dalle autorità di Chiasso. Un dialogo che continua». Insomma, Chiasso, con la sua stazione, rimane un punto fermo nella rete ferroviaria. Certo, poi bisogna trasferire le esigenze sulla mappa dei collegamenti. E lì occorre testarne, come fa capire Walser, la fattibilità effettiva. La discussione, comunque, è aperta, con i pendolari e con la politica locale.
Astuti: ‘Ne parleremo in autunno’
E in effetti il contatto fra Astuti, l’Associazione ticinese degli utenti del trasporto pubblico, e le Ffs c’è e non si è mai allentato. Anche se l’Associazione non risparmia le critiche, come esternato
nella lettera aperta inviata a gennaio ai Municipi del distretto. «In occasione delle porte aperte per la nuova linea Mendrisio-Varese ne abbiamo parlato brevemente con la neocoordinatrice Ffs Regione Sud Roberta Cattaneo e abbiamo concordato di trovarci verso l’autunno», ci conferma il presidente di Astuti Sezione Ticino Fabio Canevascini. «Da anni – ribadisce – l’Associazione si trova a intervalli regolari con i rappresentanti in Ticino delle Ferrovie e i responsabili del Cantone, perché è importante che al tavolo ci siano tutti gli attori in campo. E siamo i primi a metterci in discussione». Certo avere il supporto della base è altrettanto strategico. «Lanciare questa petizione è stata senz’altro una buona idea e ci sarà d’aiuto – riconosce Canevascini –: noi possiamo segnalare problemi e approcci possibili, poi spetta ai tecnici proporre le soluzioni». E di risposte il Mendrisiotto ne aspetta diverse. «Fa specie pensare che siamo stati capaci di costruire la galleria più lunga al mondo, permettendo ai viaggiatori che attraversano il Gottardo di risparmiare tempo, fino a 20-30 minuti, e i cittadini del Basso Sottoceneri non ne possono approfittare. Perché tra coincidenze a Lugano e, da dicembre, sempre più spesso soste e cambi di treno a Mendrisio, il vantaggio viene vanificato». C’è da credere che la tematica approderà prossimamente anche davanti al gruppo intercomunale del Mendrisiotto.