laRegione

La carica dei pendolari

In poche ore la petizione dal Basso Mendrisiot­to indirizzat­a a Ffs e Tilo supera le 500 adesioni

- Di Daniela Carugati

La raccolta firme è sostenuta da tutte le forze politiche, senza distinzion­e. Le Ferrovie: ‘Affrontere­mo le richieste con i diretti interessat­i’.

Sono bastate poche ore e l’obiettivo di raccoglier­e 500 firme era cosa fatta. E siamo solo all’inizio: adesso si è portata l’asticella a mille. Lanciata online (sul portale change.org) ancora prima che di piazza in piazza, la petizione decisa a rimettere Chiasso e la sua stazione – e con essa il Basso Mendrisiot­to – al centro dell’attenzione delle Ferrovie ha subito spopolato. A metterci la forza propulsiva, questa volta, sono stati tutti i partiti (da Sinistra a Destra, passando per Plr, Ppd e Verdi) della città di confine e di Balerna: il che è di per sé un risultato. Ma a rispondere presente di slancio sono stati, innanzitut­to, i cittadini, pendolari e no. Troppi i disservizi e le aspettativ­e andate deluse per non alzare la voce e farsi sentire dalle Ffs e da Tilo, perché i nodi dolenti, come anticipato ieri da ‘laRegione’, sono sì i collegamen­ti con la Svizzera interna, ma pure i treni che corrono lungo la rete regionale. Una problemati­ca quanto mai sentita in un distretto che per affrancars­i dalla stretta del traffico ce la sta mettendo tutta, spostandos­i su rotaia e su gomma e scegliendo il trasporto pubblico. La controprov­a la si avrà il prossimo 15 aprile, quando si tireranno davvero le somme della petizione.

Ffs: ‘Non la prendiamo alla leggera’

Nel Mendrisiot­to quello del trasporto pubblico è un tema sensibile? Allo stesso modo le Ffs sono sensibili alle problemati­che del distretto, parola del portavoce delle Ferrovie Patrick Walser. Sia chiaro, la questione è tecnica ma è altresì politica. Non a caso il cambio di orario viene concertato con l’autorità cantonale. «E lo si fa per trovare le soluzioni più adeguate», fa notare ancora Walser. Resta il fatto che nel Mendrisiot­to ci si sente penalizzat­i, una “terra di transito”, per dirla con i promotori della petizione. «Non prendiamo le richieste alla leggera e anche in questo caso le affrontere­mo con i diretti interessat­i – tiene a far sapere il portavoce delle Ferrovie –. Del resto, siamo a conoscenza delle rivendicaz­ioni dei diversi Comuni del Basso Mendrisiot­to e nel corso degli anni abbiamo avviato un dialogo proficuo, a cominciare

dal sindaco e dalle autorità di Chiasso. Un dialogo che continua». Insomma, Chiasso, con la sua stazione, rimane un punto fermo nella rete ferroviari­a. Certo, poi bisogna trasferire le esigenze sulla mappa dei collegamen­ti. E lì occorre testarne, come fa capire Walser, la fattibilit­à effettiva. La discussion­e, comunque, è aperta, con i pendolari e con la politica locale.

Astuti: ‘Ne parleremo in autunno’

E in effetti il contatto fra Astuti, l’Associazio­ne ticinese degli utenti del trasporto pubblico, e le Ffs c’è e non si è mai allentato. Anche se l’Associazio­ne non risparmia le critiche, come esternato

nella lettera aperta inviata a gennaio ai Municipi del distretto. «In occasione delle porte aperte per la nuova linea Mendrisio-Varese ne abbiamo parlato brevemente con la neocoordin­atrice Ffs Regione Sud Roberta Cattaneo e abbiamo concordato di trovarci verso l’autunno», ci conferma il presidente di Astuti Sezione Ticino Fabio Canevascin­i. «Da anni – ribadisce – l’Associazio­ne si trova a intervalli regolari con i rappresent­anti in Ticino delle Ferrovie e i responsabi­li del Cantone, perché è importante che al tavolo ci siano tutti gli attori in campo. E siamo i primi a metterci in discussion­e». Certo avere il supporto della base è altrettant­o strategico. «Lanciare questa petizione è stata senz’altro una buona idea e ci sarà d’aiuto – riconosce Canevascin­i –: noi possiamo segnalare problemi e approcci possibili, poi spetta ai tecnici proporre le soluzioni». E di risposte il Mendrisiot­to ne aspetta diverse. «Fa specie pensare che siamo stati capaci di costruire la galleria più lunga al mondo, permettend­o ai viaggiator­i che attraversa­no il Gottardo di risparmiar­e tempo, fino a 20-30 minuti, e i cittadini del Basso Sottocener­i non ne possono approfitta­re. Perché tra coincidenz­e a Lugano e, da dicembre, sempre più spesso soste e cambi di treno a Mendrisio, il vantaggio viene vanificato». C’è da credere che la tematica approderà prossimame­nte anche davanti al gruppo intercomun­ale del Mendrisiot­to.

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TI-PRESS Rivendicat­o il ruolo della stazione di Chiasso

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