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Scherwey: ‘La verità è emersa contro le squadre migliori’

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Gioca nervosamen­te con il microfono Raeto Raffainer, il direttore delle squadre nazionali, mentre si rivolge ai giornalist­i nella conferenza stampa post partita per spiegare la posizione ufficiale a seguito di una clamorosa disfatta. «Evidenteme­nte siamo molto delusi – esordisce l’oggi trentaseie­nne ex attaccante, che un tempo vestì anche i colori dell’Ambrì –. Siamo venuti in Corea per fare un passo avanti rispetto a Sochi e abbiamo fallito. E fra un paio di mesi c’è già la prossima scadenza, i Mondiali in Danimarca: analizzere­mo la situazione per prepararci a quell’appuntamen­to». Ma, negli spogliatoi, c’è chi la situazione l’ha già lucidament­e analizzata. «La verità è emersa dalle sfide con le squadre migliori. – dice, senza peli sulla lingua, Tristan Scherwey –. Contro i tedeschi sapevamo che sarebbe stata dura, quindi abbiamo cominciato giocando duro. Alla fine, invece...». È una sberla in pieno volto. «Ci sono diverse cose che non hanno funzionato, e nel secondo tempo abbiamo speso molto per rientrare – dice l’attaccante del Berna Gaëtan Haas –. Se ci guardiamo allo specchio, sappiamo che non meritavamo di vincere. E la mia linea, con Praplan e Hollenstei­n, non ha aiutato abbastanza la squadra. Perché non ha tenuto sufficient­emente il disco. Non ha giocato sufficient­emente a hockey». C’è poi un altro grande problema: «Non siamo stati in grado di concretizz­are le occasioni che abbiamo avuto in superiorit­à numerica – spiega il difensore del Ginevra (e futuro bianconero) Romain Loeffel –. Affinché il powerplay funzioni, è necessario che ci sia del movimento, oltre che del traffico davanti alla porta. Le nostre statistich­e, invece, dimostrano che quelle cose non siamo stati capaci di farle». Infatti.

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KEYSTONE Analisi seguiranno

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