Rossocrociati decisi a giocarsela
Marcel Hirscher contro Henrik Kristoffersen: è una lotta tra titani per la medaglia d’oro in palio nel gigante di domani. Un duello che lascia le briciole alla concorrenza, al quale però gli elvetici Daniel Yule, Luca Aerni, Loïc Meillard e Ramon Zenhäusern non assisteranno passivamente. È soprattutto quest’ultimo a nutrire legittime ambizioni: vittorioso al City Event di Stoccolma, il vallesano ostenta grande ottimismo, generato da una progressione costante, di prestazioni e di risultati. «Sono cresciuto, passo dopo passo. Il City Event è stato la ciliegina sulla torta. La mia statura (è alto due metri, ndr) fa forse trasparire meno la velocità che scarico in pista, ma evidentemente sulla prestazione incidono anche altri fattori. I tecnici sono indotti a ritenere che la statura sia uno svantaggio, ma io mi sforzo di provare il contrario. A livello di equilibrio, qualche difficoltà in più c’è, perché devo essere più centrato sugli sci. Però peso 100 chili, e quando un quintale si mette in moto, vi assicuro che si va in fretta».
Yule punta al podio
In fretta è andato più volte anche Daniel Yule, sul podio tra i paletti stretti, alle spalle dei citati Hirscher e Kristoffersen, a Kitzbühel e Schladming. «Non si tratta di avere solo buone sensazioni in allenamento, per disputare una buona gara – spiega il 25enne vallesano –. Qui se non riesco a esprimermi ai miei massimi livelli, una medaglia me la posso scordare. L’obiettivo è la gara di domani, e ha tutta la mia concentrazione». Quanto agli altri due elvetici, Luca Aerni sfiorò la sensazione a Madonna di Campiglio, dove chiuse a cinque centesimi da Hirscher. Meillard, nono in gigante, fu brillante sesto nello slalom di Levi in apertura di stagione.