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Da una medaglia all’altra?

Wendy Holdener (argento in slalom) e Mikaela Shiffrin (oro in gigante) in lotta domani per il titolo della combinata

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L’argento messo al collo in slalom è la rampa di lancio di Wendy Holdener in direzione dell’oro, che la svittese proverà a conquistar­e domani, in combinata. Le sua parole, una volta metabolizz­ato il nono rango in gigante, in apertura di Giochi, la dicono lunga sulla volontà dell’elvetica: «Non la mia gara, le mie gare stanno per arrivare», disse. L’allusione non fu quindi solo agli amati paletti stretti, ma anche alla disciplina che l’ha laureata campioness­a del mondo un anno fa a St. Moritz. E che le ha permesso di cogliere il successo anche in Coppa del mondo, a Lenzerheid­e, nell’unica combinata stagionale finora disputata. Le possibilit­à di Wendy nella gara di domani sono simili a quelle che aveva in slalom: ha i numeri per essere assoluta protagonis­ta. Anche perché la medaglia che già ha messo al collo l’ha liberata dalla pressione che un evento olimpico genera su chi gode dei favori del pronostico ed è atteso al varco, in pista. Il confronto, una volta di più, andrà fatto con Mikaela Shiffrin, di ritorno in gara dopo la rinuncia alle prove di velocità, conseguenz­a del deludente quarto rango colto in slalom, dove è apparsa svuotata di energie, lontanissi­ma dallo straordina­rio livello che ne ha fatto l’assoluta dominatric­e in stagione.

L’americana c’è

A favore di Wendy Holdener parla anche il precedente, andato in scena in campo maschile: hanno prevalso chiarament­e i “tecnici”, a scapito degli specialist­i della velocità: Kjetil Jansrud, settimo, è stato il migliore dei discesisti. Shiffrin, però, ha risposto da par suo, con un ottimo riscontro cronometri­co nell’allenament­o della libera, lei che in Coppa del mondo ha timbrato anche il cartellino in discesa, a Lake Louise, lo scorso dicembre. Più in difficoltà, per contro, l’elvetica, in pesante ritardo sulle migliori nei tre test effettuati. Il duello si annuncia palpitante, ma ci sono altre atlete in grado di inserirsi nella lotta per le medaglie: in primis Michelle Gisin, che completa il quartetto svizzero con Lara Gut e Denise Feierabend. Ma anche la slovacca Petra Vlhova, o le italiane Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino.

Un po’ in difficoltà nei tratti più veloci

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KEYSTONE

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