laRegione

Troppi giovani con carenze tecniche

- Di Mec

Dopo la pausa per la Nazionale il campionato vivrà l’ultima giornata prima della seconda fase, quella a orologio ma divisa in due gironi di sei. Una scelta fatta per dare maggiori stimoli a tutte le compagini, limitando le sfide alle migliori sei, così come quelle alle ultime sei. Se sia “democratic­o” o meno è tutto da vedere, ma è una formula nuova e quindi andrà valutata, a palle ferme. Certo è che le squadre che si trovano nella parte bassa della classifica, seppur in lotta per il primo e il secondo posto del girone, non avranno più il piacere di affrontare le migliori, con la possibile conseguenz­a di un ulteriore svuotament­o delle palestre. Boncourt, sesta con 20 punti, Monthey e Pully con 18, sono le uniche a lottare per la sesta poltrona, con i giurassian­i decisament­e favoriti grazie all’incontro casalingo contro Riviera, mentre Pully se la vedrà con Ginevra che non potrà “regalare” nulla, essendo in lotta per il secondo posto con i Tigers. Monthey affronta in casa gli Starwings, ma anche una vittoria potrebbe non bastare. E sarebbe veramente clamoroso che la squadra vallesana debba giocarsi l’accesso ai playoff nella seconda fase. Ma le vicissitud­ini societarie, i cambi di dirigenza e di giocatori e le partenze, seppur monetizzat­e, di Dubas e Kazadi non potevano che pesare sull’economia del gioco e dei relativi risultati. Ma attenti a dare per “dispersi” i vallesani. Saranno certamente la mina vagante dei playoff, poiché il loro potenziale è di spessore. Prima che si chiuda la prima fase va comunque detto che il 3+1 non ha prodotto molto in termini di impiego degli svizzeri. In quasi tutte le società, o sono svizzeri di spessore, uno o due, fatte le debite eccezioni per Ginevra e Olympic, o il campo lo vedono col contagocce. Segno tangibile che dietro i soliti noti, non sono emersi molti giocatori nuovi. All’interno di quasi tutte le società si è lavorato senza grande costrutto in questo ultimo lustro. In particolar­e, si nota come molti giovani manchino di fondamenta­li, non sanno andare in uno contro uno, non sanno passare ma nemmeno palleggiar­e con la dovuta destrezza. Una carenza che viene pagata a tutti i livelli, in campo maschile ma anche, per non dire soprattutt­o, in campo femminile. Eppure di progetti ne sono stati messi in campo molti. Ci vorrebbe però l’onestà di dire che forse non si è andati nella giusta direzione. Aspettiamo qualche anno per vedere se il nuovo corso otterrà risultati migliori? Intanto, aspettiamo il confronto di domani della Nazionale maschile per vedere come e se è cresciuta in questi mesi. Sarebbe già un segnale concreto.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland