No Billag; insidia per la democrazia
Tra i vari argomenti a sostegno all’iniziativa “No Billag”, vi è quello relativo al fatto che la Rsi è di sinistra (sic). Mi sorge una domanda; se la Rsi fosse di destra si giustificherebbe ancora il canone? È forse utile ricordare che una democrazia compiuta non si limita ad essere solo formale, ma necessita, oltre che alla classica divisione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario), anche del quarto potere (mass-media). In virtù di questo principio, garantire una radio e una televisione basate sull’attenzione critica alla realtà, come massmedia che contribuiscono a salvaguardare democrazia, che siano in grado di esercitare indagini giornalistiche sciolte da condizionamenti e interessi, è un elemento essenziale. Il servizio pubblico svolgerebbe insomma quello che spesso, con una metafora, si definisce il ruolo di “cane da guardia della democrazia”. Mi auguro dunque che la Ssr/Rsi possa continuare a svolgere la sua funzione in modo libero e non asservito ad alcun potere. Solo così la democrazia evolve e si rafforza. Ma per rispondere alla domanda iniziale: “Se la Rsi fosse di destra, si giustificherebbe ancora il canone?” rispondo di sì, purché sempre libera, critica e aperta. Oggi, grazie al canone lo può essere. Domani con l’accettazione dell’iniziativa non ne sono certo. In uno Stato di diritto e liberale non bisognerebbe mai perdere di vista il sacro principio di Voltaire “... disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”. Il servizio pubblico lo permette, quindi è indispensabile un No convinto il prossimo 4 marzo, soprattutto per far sì che il “cane da guardia” possa sempre svolgere la sua missione e cioè di “ringhiare” verso qualsiasi potere legittimo o arbitrario di destra o di sinistra.
Fiorenzo Gianini, Cagiallo