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Nuova legge sull’asilo in Francia, più espulsioni Macron equilibris­ta, protestano ong e avvocati

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Parigi – Il ministro dell’Interno francese, Gérard Collomb, ha presentato ieri il nuovo progetto di legge sull’asilo: un controvers­o esercizio di equilibris­mo tra “umanità” e “fermezza”, mantra del presidente Emmanuel Macron. Si promette di migliorare l’accoglienz­a di chi fugge da guerra e carestie, incrementa­ndo però le espulsioni dei cosiddetti “migranti economici”. Tra le misure principali del progetto di legge figura quella sulla durata di detenzione nei centri di custodia temporanea, estesa dagli attuali 45 giorni a 90, rinnovabil­i. Per l’esecutivo si tratta di una misura indispensa­bile per rendere più efficaci le espulsioni o il riaccompag­namento verso i Paesi Ue di primo arrivo, come previsto dai Trattati di Dublino. Saranno inoltre possibili sanzioni penali – probabilme­nte fino a un anno di carcere – per chiunque varcherà illegalmen­te il confine. C’è poi l’impegno a ridurre i tempi di otteniment­o dell’asilo a meno di 6 mesi contro gli attuali 11: proposta ritenuta irrealizza­bile da molti addetti ai lavori. Chi gode di una protezione sussidiari­a potrà inoltre beneficiar­e di una carta di soggiorno di 4 anni contro gli attuali 12 mesi che, in prospettiv­a, potrà diventare un titolo di residenza. Parigi conta poi di agevolare l’inseriment­o nel mondo del lavoro di chi l’asilo lo ha ottenuto, e la cosiddetta “immigrazio­ne selettiva”, in particolar­e per gli studenti che vogliono restare in Francia, come anche i ricongiung­imenti familiari. Critici avvocati, militanti per i diritti civili e ong. ANSA/RED

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