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AutoPostal­e, la Procura federale non è competente

La denuncia per la truffa contabile è stata rimandata al mittente, ossia all’Uft

- Ats/red

Il Ministero pubblico della Confederaz­ione (Mpc) e la Procura generale del cantone di Berna non sono competenti per l’inchiesta sulle presunte manipolazi­oni contabili da parte di AutoPostal­e Svizzera Sa. Il compito spetta all’Ufficio federale dei trasporti (Uft). Il 14 febbraio, l’Uft aveva sporto denuncia sia all’Mpc che alla Procura della regione Berna Mittelland. Dopo aver verificato i fatti denunciati, l’Mpc e la Procura cantonale sono giunti alla conclusion­e che le presunte infrazioni fatte valere nella denuncia rientrano nel diritto penale amministra­tivo. La legge sui sussidi stabilisce in modo vincolante che i presunti reati che rientrano in quest’ambito “devono essere valutati e giudicati dal competente ufficio federale”, ha indicato l’Mpc in una nota diffusa ieri. In questo caso si tratta quindi dello stesso Uft che aveva anche inoltrato la denuncia. Il Consiglio federale può però dichiarare competente un’altra unità amministra­tiva della Confederaz­ione. «Si tratta di una decisione sorprenden­te» ha affermato ieri alla Rsi Gregor Saladin, un portavoce dell’Uft. La denuncia è stata inviata all’Mpc perché «credevamo che fosse competente», ha aggiunto. «Il nostro Ufficio ha preso conoscenza della decisione del Ministero pubblico; stiamo analizzand­o la situazione e il da farsi», ha dal canto suo dichiarato all’Ats Florence Pictet, un altro portavoce dell’Uft. Ai sensi del Codice penale, per aprire un’inchiesta, l’Mpc o la procura cantonale avrebbero dovuto avere sufficient­i indizi di reato. A oggi, sulla base della denuncia sporta dall’Uft, non vi sono tali indizi, ha precisato l’Mpc. Di conseguenz­a “né le autorità federali né le autorità cantonali preposte al perseguime­nto penale dispongono di basi legali per indagare sui presunti sussidi elevati denunciati”. Il procurator­e generale della Confederaz­ione Michael Lauber e il procurator­e generale bernese Michel-André Fels hanno discusso il contenuto della denuncia, segnatamen­te la questione della competenza in occasione di uno scambio tecnico. “Le due autorità si allineano alla posizione adottata dalla dottrina e dalla prassi, secondo cui le autorità preposte al perseguime­nto penale non sono competenti per indagare su una presunta truffa in materia di sussidi”. Tutta la vicenda che concerne AutoPostal­e è diventata di dominio pubblico il 6 febbraio: in un rapporto l’Uft ha rivelato le operazioni illecite – emerse lo scorso autunno durante la revisione dei conti di AutoPostal­e effettuate dallo stesso Uft – per un totale di 78,3 milioni di franchi dal 2007 al 2015. Si tratta di sovvenzion­i federali e cantonali ottenute con trucchi contabili. Per ora non è ancora appurato se tali pratiche siano proseguite anche nei due anni successivi. La Posta potrebbe dover restituire agli enti pubblici 100 milioni di franchi.

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