Il mattone sta lentamente frenando
Nell’edilizia abitativa i rischi sono in aumento a causa di un’offerta molto elevata
Zurigo – Segnali di rallentamento sul fronte del mattone e del calcestruzzo: l’indice costruzioni calcolato da Credit Suisse e della Società svizzera degli impresari costruttori (Ssic) si è attestato nel primo trimestre dell’anno a 142 punti, 3 in meno dei tre mesi precedenti e 2 in meno dello stesso periodo del 2017. “Anche se continua a essere soddisfacente il volume di costruzione, le prospettive risultano mitigate”, commenta Ssic in un comunicato. Secondo l’organizzazione l’attività dovrebbe diminuire nel 2018. Inoltre sono in aumento i rischi nell’edilizia abitativa, essendo il volume dei nuovi alloggi in costruzione superiore a quello che il mercato può assorbire. Nei dettagli, seguendo una nota di Credit Suisse, l’indice delle opere di edilizia si è fermato a 122 punti (-1 sul quarto trimestre 2017, +1 sull’anno). Al suo interno l’edilizia residenziale evidenzia un andamento (-1 e nessuna variazione a 134 punti) che non si discosta molto da quello dell’edilizia commerciale (-1 e +5 a 120 punti). Per quanto riguarda le opere di genio civile l’indice ha avuto un’evoluzione negativa più marcata, attestandosi a 171 punti (-5 e -5). Stando agli esperti del Credit Suisse i recenti rialzi dei tassi d’interesse di medio e lungo termine sono riusciti a frenare leggermente la propensione al rischio degli investitori nel mercato degli appartamenti in affitto, caratterizzato da sovrabbondanza di offerta a livello regionale. Frattanto, le imprese del settore principale della costruzione potrebbero guardare al prossimo futuro con una certa fiducia. I portafogli ordini permangono elevati in tutti i segmenti e dovrebbero garantire “fatturati allettanti” ai costruttori edili anche nel 2018. La banca pubblica anche grafici regionali relativi alle deviazione dalla media decennale del volume di domande di costruzione presentate negli ultimi sei mesi. La zona che comprende i distretti Riviera, Blenio e Leventina presenta un aumento di oltre il 60%. In crescita sono anche Bellinzona, Mendrisiotto (fra +30 e +60%) e Luganese (fra +10 e +30%), mentre stabili sono Locarno e Vallemaggia (fra 0% e +10%). Per quanto riguarda invece le domande di ristrutturazione il Mendrisiotto appare la regione più dinamica del Ticino (fra +10 e +30 per cento). ATS/RED