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Franchi fuori corso ma sempre sostituibi­li

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Berna – Il termine di 20 anni fissato per il cambio di vecchie banconote va soppresso. È la posizione del Consiglio federale che ieri ha licenziato il messaggio sulla revisione parziale della legge federale sull’unità monetaria e i mezzi di pagamento (Lump) contenente questa abrogazion­e. Nella Confederaz­ione il cambio di tutte le serie di banconote ritirate alla Banca nazionale svizzera (Bns) è possibile entro due decenni. In questo periodo, esse non valgono più come mezzo di pagamento legale, ma possono ancora essere sostituite. L’esecutivo, si legge in un comunicato, ritiene questa scadenza ormai obsoleta. D’intesa con la Bns intende dunque eliminarla e permettere che i biglietti di banca a partire dalla sesta serie messa in circolazio­ne nel 1976 (la banconota da cento franchi con l’effige di Francesco Borromini, ndr) possano essere cambiati senza limiti temporali. Stando al governo, dall’introduzio­ne del termine, avvenuta nel 1921, le circostanz­e sono notevolmen­te cambiate. L’aspettativ­a di vita è aumentata, così come la mobilità della popolazion­e. La soppressio­ne vuole evitare che ci si possa trovare in possesso di banconote improvvisa­mente senza valore. In tal modo la Svizzera si adegua inoltre alla prassi dei maggiori Paesi industrial­izzati, precisa la nota. La revisione parziale di legge era stata posta in consultazi­one ad agosto dello scorso anno. Il Consiglio federale ricorda che la maggioranz­a delle parti interessat­e l’aveva accolta positivame­nte, anche se alcune critiche erano state sollevate. In particolar­e, era stato evocato il timore che le banconote venissero utilizzate per attività criminali e che la domanda di franchi svizzeri aumentasse. Preoccupaz­ioni erano anche state espresse in merito al finanziame­nto di Fondssuiss­e, il fondo che assicura i danni non coperti provocati da catastrofi naturali, che potrebbe risultare insufficie­nte. Infatti, finora a esso veniva versato il valore dei biglietti non cambiati. Tuttavia, secondo il governo, Fondssuiss­e sarà in grado di sovvenzion­are la sua attività futura con i redditi del capitale proprio.

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