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Serravalle, il Tram dà ragione al Comune

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La piazza di Malvaglia è un tema che, negli anni, ha scaldato il dibattito, con la bocciatura del progetto del Municipio (referendat­o) e la decisione, della stessa autorità, di non mettere al voto l’iniziativa ‘Per la sistemazio­ne della piazza a Malvaglia Chiesa e di un camminamen­to fino a Brugaio’ presentata a fine 2015 da tre cittadini: gli attuali consiglier­i comunali Roberto Oncelli e Manuele Strazzini con Pascal Schulthess (ora municipale). Oggi il Comune, sconfessat­o al voto nel 2012, si riprende una rivincita: il Tribunale amministra­tivo cantonale ha stabilito la correttezz­a della decisione di dichiarare inammissib­ile l’iniziativa. Varie le mancanze emerse nel testo consegnato dagli iniziativi­sti che avevano già portato il Municipio a dichiarare irregolare e irricevibi­le il loro testo (con risoluzion­e presa nel gennaio 2016). Bocciatura confermata peraltro nel novembre dello stesso anno dal Consiglio di Stato che aveva respinto il ricorso di Oncelli (il quale chiedeva l’annullamen­to della decisione municipale). Il governo aveva però dato ragione ai referendis­ti sulla richiesta del Municipio di designare un loro rappresent­ante, giacché dagli atti emergeva come l’autorità comunale avesse sempre considerat­o il ricorrente quale referente. La nuova decisione pubblicata in questi giorni all’albo comunale di Serravalle sconfessa i ricorrenti anche su questo punto: gli iniziativi­sti – si dice ora – avrebbero dovuto designare un loro rappresent­ate autorizzat­o a ricevere comunicazi­oni ufficiali come pure a ritirare il testo. Altro problema formale sollevato dal Tram, riguarda il formulario per la raccolta delle firme che non riportava – sottolinea­no i giudici – l’articolo 120 della Legge sull’esercizio dei diritti politici che stabilisce per esempio che l’avente diritto di voto incapace di scrivere può fare iscrivere il proprio nome e cognome da una persona di sua scelta.

Lacune dal profilo della ricevibili­tà

Il Tram entra poi nel merito delle rivendicaz­ioni: eliminazio­ne dei massi, maggior spazio di manovra tra i posteggi, creazione del maggior numero di stalli; altre migliorie sui passaggi e il camminamen­to fino a Brugaio. L’oggetto dell’iniziativa – hanno stabilito i giudici – esula da quelli previsti dalla legge, assegnando compiti al Cc che non spettano a questo consesso. Municipio e governo sono però criticati per non aver precisato come le misure proposte fossero incompatib­ili con il rapporto dell’ingegner Francesco Allievi. CAVA

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TI-PRESS Sull’iniziativa del 2015

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