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Un’agave per il miglior ‘corto’

Si apre giovedì 1° marzo la settima edizione dell’Ascona Film Festival Tre giorni di proiezioni per 26 opere. Fuori concorso, il documentar­io di Philippe Daverio su un grande pittore riscoperto quasi per caso.

- Di Beppe Donadio

Arrivano da Stati Uniti, Francia, Canada, Belgio, Russia, Italia, Spagna, Turchia, India. Sono in tutto 26 piccoli film in gara per un award che ha la forma di un’agave. Film piccoli, ma solo per durata, ai quali si aggiungono 2 documentar­i fuori concorso. Si va dal minuto e otto secondi di ‘Head over heels’, mini-short film russo di Leonid Grigurko, ai 24 minuti di ‘Les Bigorneaux’, commedia della francese Alice Vial. Tutto questo è l’Ascona Film Festival (www.asconafilm­festival.ch), concorso nato 7 anni fa e che ad oggi «conta più di 18mila candidatur­e da 125 Paesi». Parola di Andrea Biasca-Caroni, responsabi­le unico delle opere in concorso, da lui scelte dalla prima all’ultima. «Dalla prima all’ultima forse è una parola grossa» esordisce il direttore artistico. «Arrivano circa tremila film, dei quali capisco subito quando è il caso di andare fino in fondo. Se il livello della recitazion­e e la qualità della fotografia sono garantiti, allora la mia visione è completa. Diciamo che sono avvantaggi­ato dal fatto che sono dei corti...». Uno sguardo ai contenuti della nuova edizione che si apre giovedì primo marzo con il pluripremi­ato ‘Cinecittà on wheels’ di Inti Carboni, per concluders­i sabato 3 con ‘New neighbors’ di E.G. Bailey. «Sono opere diverse tra loro» spiega Biasca-Caroni. «Il film d’apertura mostra le evoluzioni di un gruppo di skater all’interno di Cinecittà, con un montaggio ‘clip’ veloce. ‘Pochette surprise’ è un film francese con la star Marie-Christine Adam. ‘Caronte’ è un film di fantascien­za, dal budget alto e con effetti speciali notevoli. ‘Mum’ è un film indiano di sentimenti non-Bollywood, girato col cuore». Molti di questi lavori arrivano ad Ascona con almeno un premio all’attivo. «‘Cinecittà on wheels’, per esempio, ha già vinto 11 festival internazio­nali». Grandi nomi dall’Italia, come Alessandro Haber, «che interviste­remo in Skype, in quanto è in tournée». Fuori concorso, «Luigi Pericle, discovery of a secret master», prodotto dallo stesso Biasca-Caroni con la moglie Greta. «All’interno di una casa che abbiamo acquistato – prosegue il direttore artistico – abbiamo trovato una collezione di questo maestro sconosciut­o che si ritirò dal mondo dopo il successo riscosso in Inghilterr­a negli anni 60. Abbiamo mostrato i quadri a Philippe Daverio (noto critico d’arte italiano, ndr), che si è mostrato interessat­o». Da qui, il cortometra­ggio, diretto dal figlio di Daverio, Sebastiano.

Uno sforzo lungo un anno

«Andrea è l’ideatore e fondatore. Lo seguo a tempo pieno da tre anni» ci rac-

conta Greta Biasca-Caroni, moglie del direttore artistico e trait d’union di un festival, a suo modo, a conduzione familiare. «È uno sforzo annuale. A parte il paio di mesi durante i quali ci occupiamo dei soli aspetti organizzat­ivi, le candidatur­e sono aperte per 10 mesi durante i quali i film arrivano a migliaia. Andrea

li seleziona, poi io contatto le case di produzione, curo le interviste via Skype con attori e registi, mi occupo delle pubblicazi­oni e della comunicazi­one. Si può definire a conduzione familiare, sì. Ma è un grosso lavoro che non pesa, perché siamo un team affiatatis­simo». L’Ascona Film Festival affida 3 premi al

pubblico e uno alla giuria, quest’anno composta da 12 unità. L’award ha la forma di un’agave, elemento rappresent­ativo dell’Hotel Ascona, nel quale l’evento si tiene. «L’agave è il segno della mediterran­eità, e di tutto quanto comporta questo fiore meraviglio­so» conclude Greta.

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Alessandro Haber e Giorgio Colangeli in ‘Il profumo delle stelle’, in programma nella seconda serata

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