Concorso debole, ma fuori…
Debole giornata nel Concorso berlinese dove si sono visti l’iraniano ‘Khook’ (Porco) di Mani Haghighi e ‘Mein Bruder heißt Robert und ist ein Idiot’ (Mio fratello si chiama Roberto ed è un idiota), coproduzione tra Germania, Francia e Svizzera (Ventura film) firmata da Philip Gröning. Il primo è uno strano film che mostra un regista anarchico alle prese con un assassino che uccide i suoi colleghi e infine sua moglie, troncando poi dal corpo la testa, su cui incide la parola “porco”. Viene sospettato anche lui e processato via media social, prima di essere riconosciuto innocente. Un film sul cinema, ma anche sulle superstizioni ataviche, una miscela che non funziona per la fragilità della sceneggiatura, la superficialità della regia e la pochezza degli interpreti. Sullo stesso livello si pone il film di Gröning, decisamente uno dei peggiori tra i film finora visti, per la presunzione del regista che allontana mezza sala nella prima mezz’ora, dove nulla succede e poco di più nel resto dei 173 minuti. Il film ci mostra due gemelli di sesso diverso alla vigilia della fine del loro cammino scolastico. Il regista si diverte a equivocare su un loro rapporto sessuale, e con mano infelice accompagna il loro perdere tempo nei campi vicini a un distributore di benzina. Siamo rimasti fino alla fine aspettando un qualsiasi colpo capace di dare luce a un film che non si capisce come sia sbarcato in concorso. Per fortuna ha sollevato tutto il fuori concorso. ‘Unsane’ di Steven Soderbergh e ‘Yocho’ (Presentimento) di Kiyoshi Kurosawa: l’americano e il giapponese sanno ben miscelare la loro autorialità con lo sguardo al grande pubblico. Il primo presenta questo thriller ambientato in una casa di cura dove una giovane donna scopre che il medico è l’uomo che da tempo la perseguita e che lei aveva denunciato per stalking. Il drama è ben diretto e interpretato egregiamente dall’intensa Claire Foy. Si resta avvinti da un noir ben colorato. Lunghi applausi per Kurosawa e il suo ‘Yocho’, film che molti avrebbero ben visto in concorso per la qualità del linguaggio cinematografico e per l’intensità degli interpreti, tra tutti la bravissima Kaho nel ruolo della protagonista Etsuko, una donna che si oppone all’invasione degli alieni con la sua semplicità di essere umano in grado di amare e aiutare e comprendere. Il film è la celebrazione