Da pasticciona a Samurai, questa è Sofia
Sofia Goggia è così, tutto o niente e non è quindi un caso se la sua prima medaglia olimpica, non è mica una qualunque. No, la 25enne di Bergamo Alta si è presa il lusso di mettersi alle spalle una splendida e per certi versi commovente Lindsey Vonn – la 33enne statunitense ha concluso la sua ultima discesa a cinque cerchi con un bronzo, superata anche dalla sempre più sorprendente norvegese Ragnhild Mowinckel, già argento in gigante – e di diventare la prima italiana della storia a laurearsi campionessa olimpica della disciplina regina (l’ultima ad andarci vicina era stata Isolde Kostner, seconda a Salt Lake City 2002). Il “cavallo pazzo” – così viene simpaticamente definita dal suo entourage – lo ha fatto con una discesa a suo dire da «Samurai», ma mettendoci giusto quel pizzico di raziocinio in più del solito che le ha permesso per una volta di evitare le famose “goggiate”, che in più di un’occasione le sono costate le gare e pure qualche grosso spavento – clamoroso l’errore con il quale a St. Moritz aveva letteralmente buttato via il titolo mondiale –. Stavolta l’istrionica Sofia, che quattro anni fa a Sochi si era dovuta accontentare di commentare le gare per una televisione a causa dell’ennesimo infortunio, è riuscita a trovare perlomeno in pista il giusto equilibrio tra, come ci aveva confessato proprio ai Mondiali grigionesi, «la Sofia ragazza, con tutte le sue fragilità e i suoi casini, e la Sofia atleta, determinata e spietata». Il risultato? Una campionessa olimpica che quando la Mowinckel le arriva a 9 centesimi, fa capire in diretta tv di essersela fatta sotto. Intanto però è stata lei a dare... metri a tutti. SC Sci alpino Meillard operata con successo Infortunatasi al ginocchio sinistro l’8 febbraio sulle nevi olimpiche di Yongpyong, Mélanie Meillard è stata operata con successo venerdì scorso a Ginevra. La 19enne vallesana, che ha lasciato ieri l’ospedale, inizierà ora la riabilitazione, che secondo Swiss-Ski dovrebbe durare tra i sette e i nove mesi.