Con la forza del collettivo
Si affrontano stasera Svizzera e Slovacchia, seconda partita valida per le prequalificazioni a Eurobasket 2021
La partita d’esordio nel girone di qualificazione aveva visto i rossocrociati perdere di quindici punti contro la Macedonia, squadra che ha battuto anche la Slovacchia di otto lunghezze. Quella di oggi sarà quindi una gara per il secondo posto, se tutto va per il meglio. Ma, ancora una volta, coach Barilari si trova confrontato con assenze importanti. «È vero – dice il selezionatore rossocrociato –. Stavolta saremo in campo senza Dubas, Jurkovitz, Kazadi e anche Andjelkovic. Non è cosa da poco, visto che i primi tre sono giocatori da quintetto base».
Coach Barilari: ‘Quanto è stato fatto in questi giorni di raduno è davvero notevole’
Come hai trovato il gruppo? «Dico subito che abbiamo un clima splendido e una grande disponibilità da parte di tutti. Una dimostrazione di grande serietà e abnegazione in ogni frangente. Queste sono basi importanti per costruire». Malgrado le assenze, si può parlare di una Nazionale in crescita? «Direi proprio di sì, ed è una considerazione che viene da tutto lo staff tecnico. In questi mesi c’è stata una crescita individuale che si riflette sul collettivo». Sopperire alle assenze non è facile: come avete completato il roster? «Abbiamo chiamato Miavivululu del Winterthur e Kessler del Boncourt per completare il gruppo di quattordici elementi. Una necessità, ma anche un modo per testare nuovi giocatori che hanno mostrato qualità in questa prima parte del campionato. Ovviamente ci mancherà l’esperienza dei vari Dubas o Kazadi, o la potenza fisica di Jurkovitz, ma dovremo sopperire con il collettivo, che è poi la base di ogni gioco di squadra». La Slovacchia che avversario è? «Difficile dirlo, perché non sappiamo con quali giocatori si presenterà. Ci sono almeno tre pedine che sono molto forti e che hanno esperienza: Sedmark, pivot di 208 centimetri che ha una notevole esperienza europea e che ha una notevole forza fisica, la guardia Kuric, e Ihring che gioca a Capo d’Orlando. Una squadra in parte formata da giovani, ma anche da chi ha già esperienza in Europa. Inoltre hanno come allenatore Rudez che ha un’ottima conoscenza dei nostri giocatori, alla luce dei suoi trascorsi a Ginevra, dove ha lavorato quattro anni». Insomma, una squadra ostica che va affrontata con quali criteri? «Direi con le nostre migliori qualità e con un’attitudine mentale corretta. Dovremo avere un ottimo rendimento in difesa, soprattutto non concedere secondi tiri. Poi dovremo essere bravi a giocare in velocità. Ma non deve essere un’arma da applicare a tutti i costi. Se non c’è contropiede, meglio una gestione oculata della palla e arrivare alle migliori scelte».
‘Dobbiamo ottimizzare il poco tempo che passiamo assieme’
Quanto è difficile prepararsi avendo i giocatori per solo tre giorni? «È una situazione complessa, è vero, ma anche le altre Nazionali sono nelle stesse condizioni. Queste finestre internazionali sono pianificate allo stesso modo, e quindi non ci sono favorite di calendario. Sappiamo che dobbiamo ottimizzare il tempo, e posso garantire che quanto è stato fatto in questi giorni di raduno è davvero notevole. Ognuno ha dato il meglio di sé. Ringrazio tutti quanti per quanto si sono impegnati». Non ci resta che aspettare lo sviluppo e l’esito di questa contesa per tirare le prime somme. L’appuntamento con le sfide di ritorno è a fine giugno, il tempo non mancherà. Già giocate: Slovacchia-Macedonia 66-74. Macedonia-Svizzera 83-68. Oggi (18.30): Svizzera-Slovacchia. Domenica (20.15): Macedonia-Slovacchia. Giovedì 28 giugno: Svizzera-Macedonia.