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‘Restiamo vigili, questo sì’

Marc Juillerat, legale della Swiss Football League: ‘Non siamo noi a punire chi agisce all’esterno della nostra struttura’

- di Marzio Mellini

La Lega vigila, ma ha le mani legate. A meno che vi siano reati commessi da calciatori o allenatori tesserati, o da società ad essa iscritte. La denuncia fatta alcuni giorni fa dai giocatori del Chiasso, contattati da un ex calciatore che li avrebbe invitati a manipolare i risultati di alcune partite, è finita anche sul tavolo della Swiss Football League. Ma lì resta, giacché non vi è alcun reato perseguibi­le. Se non per chi la manipolazi­one ha proposto. Ma a quel momento, è la giustizia civile a essere chiamata in causa. «Calciatori e allenatori – spiega Marc Juillerat, legale della Sfl – sono tenuti secondo gli statuti a segnalarci situazioni anomale come quella sollevata dai giocatori del Chiasso. Se riceviamo una segnalazio­ne o apprendiam­o qualcosa dai media o attraverso altri canali, a nostra volta sollecitia­mo le società coinvolte a fornire tutte le spiegazion­i del caso. Possiamo poi aprire un procedimen­to disciplina­re, ma solo se a macchiarsi di un comportame­nto scorretto sono un giocatore o un allenatore, regolarmen­te tesserati. Nel caso di un calciatore di Challenge League, tanto per fare un esempio, l’organo competente diventa la Swiss Football League. Nel caso che ha coinvolto il Chiasso, però, non ci sono i presuppost­i per un provvedime­nto di alcun tipo. I giocatori rossoblù sono ovviamente delle vittime. Sono stati avvicinati e hanno fatto la cosa giusta, segnalando quanto successo. Hanno usato i canali ufficiali, come sono tenuti a fare. Questi tentativi di approcciar­e i giocatori per eventualme­nte coinvolger­li in azioni illegali, non sono sanzionabi­li da parte nostra. Possiamo punire solo calciatori, tecnici o società che si macchiano di reati riconducib­ili alla loro attività, purché appunto siano affiliati alla federazion­e svizzera. Persone esterne alla nostra organizzaz­ione non le possiamo toccare. Anche se esiste un disegno di legge atto a fare diventare queste manipolazi­oni di risultati un reato perseguibi­le, anche se chi lo commette non ha un rapporto diretto con federazion­e o Lega. Al momento, il nostro braccio non è così forte, nei confronti di persone che si muovono all’esterno della nostra struttura».

Giocatori da tutelare

La Lega, quindi, altro non ha potuto fare che consigliar­e ai giocatori del Chiasso di tutelarsi... «Li abbiamo anche pregati di fornirci ulteriori documenta-

zione. Da una parte sono obbligati a collaborar­e con noi, d’altro canto, però, li vogliamo tutelare, evitando di esporli a situazioni piuttosto scomode. Potrebbe diventare pericoloso, per loro. Ne potrebbe andare del loro posto di lavoro. Se dovessimo ricevere ulteriori informazio­ni sulle persone coinvolte, potremmo capire meglio come procedere. Ma non abbiamo

molti altri mezzi per intervenir­e». Vigilare, però, è doveroso. «Possiamo verificare che non siano state commesse irregolari­tà da parte di calciatori. La particolar­ità del campionato in corso di Challenge League ha creato una situazione potenzialm­ente a rischio. L’autoesclus­ione del Wohlen ha tolto molta importanza a tante partite. Non dico che certe cose già succedano o succederan­no,

ma il fattore di rischio è aumentato. È una questione di probabilit­à. Dobbiamo vigilare, questo è certo. Anche se è da molto tempo che non riceviamo segnalazio­ni simili a quella recente fatta dai giocatori del Chiasso. Questo non può portarci a dire che il fenomeno non esista, ma di certo noi siamo stati chiamati in causa ben poco, negli ultimi anni».

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TI-PRESS/PUTZU Juillerat: ‘Se riceviamo segnalazio­ni, sollecitia­mo tutte le informazio­ni del caso’

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