Un’app a disposizione dei calciatori
È tramite un app, più precisamente la ‘red botton app’, che i giocatori del Chiasso hanno denunciato il tentativo di manipolazione di partite di cui sono stati vittima lo scorso 8 febbraio. Un app messa a punto, in collaborazione con Asf e Swiss Football League, dalla Safp, la ‘Swiss association of football players’, il sindacato dei calciatori svizzeri fondato nel 2001 e presieduto da Lucien Valloni. «Oltre all’app, che ogni giocatore dovrebbe avere sul cellulare, c’è un secondo canale a disposizione dei giocatori, affinché ci possano contattare, per le più disparate esigenze. È il nostro ‘Show respect, don’t fix it’, una helpline. Risponde un legale, con il quale possono parlare liberamente, in quanto tutelati dal segreto professionale». La Safp ha puntualmente girato la segnalazione ricevuta dai giocatori rossoblù alla Lega. «Noi fungiamo solo da filtro, non abbiamo alcuna competenza. Siamo il sindacato professionale dei calciatori in Svizzera, forniamo loro aiuto in molti ambiti, e assistenza di ogni tipo. Si fidano di noi perché abbiamo acquisito una certa credibilità. Tuteliamo il 70 per cento dei calciatori in Svizzera. Possiamo proprio dire di essere ben rappresentati. Li indirizziamo nella direzione giusta, a seconda delle situazione che ci si presenta. Nel caso del Chiasso abbiamo consigliato i giocatori di avvisare la Lega. Lo hanno fatto, e così abbiamo fatto noi». Può svelarci se ci sono state altre segnalazioni simili a quelle fatte dai rossoblù? «Non mi posso esprimere, in merito. Forse più avanti potrò dire di più. Il caso non è poi così chiaro. A partire da chi ha commesso la violazione...».