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Elia Frapolli: ‘Questo è il momento di investire e consolidar­e la crescita’

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Un biennio, quello 2016/2017, decisament­e positivo per il turismo in Ticino. Ma per Frapolli «innanzitut­to bisogna essere realisti. Dopo due anni con una crescita così importante non possiamo pensare che questa si ripeta all’infinito con queste proporzion­i. Bisogna prima creare stabilità, e poi riprendere il ritmo». Anche perché, nota il direttore di Ticino Turismo, «occorre ricordare che ci sono state circostanz­e straordina­rie che hanno contribuit­o a questi numeri e che hanno fatto la differenza. Parlo dell’apertura di Alp Transit, delle azioni in collaboraz­ione con la banca Raiffeisen e Migros. Ma anche un budget di 2 milioni dedicato dal parlamento che ci ha permesso di sviluppare attività di marketing innovative come il ‘Ticino ticket’, o l’accogliere i turisti direttamen­te sul treno durante il viaggio che li porta da noi, con l’iniziativa ‘On board concierge’, che fornisce loro indicazion­i e consigli prima ancora del loro arrivo». Se non sarà possibile ripetere sempre questi exploit, bisogna quantomeno consolidar­e. E per Elia Frapolli il consolidam­ento passa soprattutt­o attraverso un concetto: spingere il Ticino oltre i propri cliché. «Vale soprattutt­o per i turisti che vengono da Nord delle Alpi, gli svizzero-tedeschi. Loro conoscono già il nostro cantone, magari ci sono già venuti. Ma quello che oggi cercano, e noi dobbiamo essere bravi a proporlo, è un Ticino diverso, che va oltre i cliché». Che sono importanti, per carità, formano caratteris­tiche che si stampano nell’immaginari­o e si attaccano ai ricordi di una bella vacanza, ma «bisogna andare oltre, scoprendo la particolar­ità del territorio attraverso una parola magica: autenticit­à. Che può essere trovata ovunque da noi, nelle valli, in posti che magari nemmeno conosciamo. L’obiettivo è presentare il Ticino in un modo diverso quindi, senza perdere il dinamismo e la positività di questi anni». Una ventata d’aria fresca che è stata notata anche Oltralpe. «Sì, sento spesso dire che c’è un Ticino diverso, bello da scoprire. Bisogna sfruttare questa bolla positiva e magari usarla come spinta per diversific­are la nostra offerta: autunno, inverno e primavera possono smettere di essere un tabù per noi, con i giusti investimen­ti» conclude Frapolli. J.SC

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TI-PRESS Il direttore di Ticino Turismo

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