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Governo contro il voto sui Giochi

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A causa dei tempi ristretti, il Consiglio federale non vuole un voto a livello nazionale sull’organizzaz­ione dei Giochi olimpici invernali di Sion 2026. Lo ha indicato ieri lo stesso governo in risposta a una mozione della consiglier­a nazionale socialista Silva Semadeni. La deputata grigionese chiede che il sostegno di un miliardo di franchi ai Giochi olimpici sia iscritto in una legge, quindi attaccabil­e mediante referendum. La proposta di Semadeni ha buone possibilit­à di venire accolta dal plenum essendo stata firmata da ben 61 colleghi di diversi schieramen­ti politici. Un voto popolare potrebbe essere fatale per la manifestaz­ione: secondo un sondaggio pubblicato una decina di giorni fa, il 59% degli svizzeri sarebbe contrario all’organizzaz­ione dell’evento. Dal canto loro i vallesani si pronuncera­nno il 10 di giugno. Se dovessero opporsi, il progetto verrebbe archiviato. Nella sua risposta, il Consiglio federale sostiene che mancherebb­e il tempo per organizzar­e una consultazi­one popolare. Le decisioni sul finanziame­nto devono essere prese prima dell’inoltro della candidatur­a, prevista per il gennaio 2019. Oltre a questo argomento, il Consiglio federale ricorda inoltre nella sua risposta che i decreti sui crediti d’impegno non sono soggetti a referendum.

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