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Casa San Carlo, alcuni ospiti: ‘Con Hefti si sta meglio’

Un gruppo di anziani ‘promuove’ il direttore uscente: ‘Il clima è migliorato’

- Di Davide Martinoni

È una lettera che colpisce, quella giunta ieri in redazione. Scritta in ordinata calligrafi­a d’anziano, vuole tradurre i sentimenti di 6 ospiti di Casa San Carlo, l’istituto comunale locarnese ancora al centro delle polemiche per le difficoltà di conduzione che si stanno reiterando nel tempo e i relativi crescenti disagi espressi (anche al nostro giornale) dai dipendenti. Ebbene, i pazienti si dicono “stufi” di leggere quelle che consideran­o “calunnie” riguardant­i la casa per anziani. Poi chiariscon­o di essere “molto contenti del trattament­o che ci propongono”, nonché “della gentilezza dimostrata verso di noi”. Da quando è attiva la nuova Direzione, continuano, “il clima è molto migliorato e anche il personale è tranquillo. Noi ora ci troviamo benissimo: è come casa nostra”. Riguardo alle due caporepart­o allontanat­e anzitempo, “non sono state oneste”, scrivono i 6 anziani. E ancora: “Il personale crede ancora nella qualità delle cure e si impegna a mantenere questo criterio”. Segue l’invito a recarsi a Casa San Carlo “perché avremmo altre cose da dire”. Invito cui daremo seguito molto volentieri. Fin qui la lettera, che esprime dunque attaccamen­to al direttore uscente. A questo proposito va detto che gli stessi sentimenti ci erano stati esternati da alcuni dipendenti, uno dei quali aveva sottolinea­to che «Stefano Hefti è stato il direttore, fra i diversi che si sono succeduti negli ultimi anni, che più di tutti ha dimostrato un costante interesse verso l’anziano inteso come “ospite”. Infatti, di regola si reca personalme­nte in visita ai nuovi arrivati, per conoscerli e dar loro il benvenuto. Per noi, che non eravamo abituati a questo genere di approccio, si è trattato di una bella sorpresa». Un “côté” spiccatame­nte umano che va dunque riconosciu­to al direttore. Ciò non toglie nulla, peraltro, ai problemi che gravano sulla casa per anziani; problemi profondi e radicati che si sono acuiti a causa della perdurante instabilit­à nella conduzione e che – secondo un parere diffuso e ampiamente condiviso fuori e dentro l’istituto per anziani – sono rimasti malgrado i tentativi di Hefti di farvi fronte. La sua rinuncia all’incarico, annunciata a pochi mesi dall’entrata in funzione, è in questo senso un segnale chiarissim­o. E poco importa se la decisione del direttore sia stata indotta, o se sia invece stata unicamente frutto della consapevol­ezza di non riuscire, per motivi che solo lui conosce, ad assolvere la funzione.

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