Casa San Carlo, alcuni ospiti: ‘Con Hefti si sta meglio’
Un gruppo di anziani ‘promuove’ il direttore uscente: ‘Il clima è migliorato’
È una lettera che colpisce, quella giunta ieri in redazione. Scritta in ordinata calligrafia d’anziano, vuole tradurre i sentimenti di 6 ospiti di Casa San Carlo, l’istituto comunale locarnese ancora al centro delle polemiche per le difficoltà di conduzione che si stanno reiterando nel tempo e i relativi crescenti disagi espressi (anche al nostro giornale) dai dipendenti. Ebbene, i pazienti si dicono “stufi” di leggere quelle che considerano “calunnie” riguardanti la casa per anziani. Poi chiariscono di essere “molto contenti del trattamento che ci propongono”, nonché “della gentilezza dimostrata verso di noi”. Da quando è attiva la nuova Direzione, continuano, “il clima è molto migliorato e anche il personale è tranquillo. Noi ora ci troviamo benissimo: è come casa nostra”. Riguardo alle due caporeparto allontanate anzitempo, “non sono state oneste”, scrivono i 6 anziani. E ancora: “Il personale crede ancora nella qualità delle cure e si impegna a mantenere questo criterio”. Segue l’invito a recarsi a Casa San Carlo “perché avremmo altre cose da dire”. Invito cui daremo seguito molto volentieri. Fin qui la lettera, che esprime dunque attaccamento al direttore uscente. A questo proposito va detto che gli stessi sentimenti ci erano stati esternati da alcuni dipendenti, uno dei quali aveva sottolineato che «Stefano Hefti è stato il direttore, fra i diversi che si sono succeduti negli ultimi anni, che più di tutti ha dimostrato un costante interesse verso l’anziano inteso come “ospite”. Infatti, di regola si reca personalmente in visita ai nuovi arrivati, per conoscerli e dar loro il benvenuto. Per noi, che non eravamo abituati a questo genere di approccio, si è trattato di una bella sorpresa». Un “côté” spiccatamente umano che va dunque riconosciuto al direttore. Ciò non toglie nulla, peraltro, ai problemi che gravano sulla casa per anziani; problemi profondi e radicati che si sono acuiti a causa della perdurante instabilità nella conduzione e che – secondo un parere diffuso e ampiamente condiviso fuori e dentro l’istituto per anziani – sono rimasti malgrado i tentativi di Hefti di farvi fronte. La sua rinuncia all’incarico, annunciata a pochi mesi dall’entrata in funzione, è in questo senso un segnale chiarissimo. E poco importa se la decisione del direttore sia stata indotta, o se sia invece stata unicamente frutto della consapevolezza di non riuscire, per motivi che solo lui conosce, ad assolvere la funzione.