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Zanini Barzaghi: ‘Si chiedono garanzie sulla gestione corrente della struttura’

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Il via libera di principio da parte dell’esecutivo risale a poco prima dello scorso Natale. Ma sono stati chiesti approfondi­menti, in particolar­e su come verrebbero coperti i costi dell’operazione. Idealmente, la Città, proprietar­ia del sedime non scucirebbe un franco, però è disposta a concedere gli spazi. «Fra Martino ha sempre richiesto la possibilit­à di restare autonomo, non vuole dipendere dall’ente pubblico. Potrebbe entrare in linea di conto un contributo annuo come lo ricevono altri enti e associazio­ni per il lavoro svolto di interesse pubblico ma non ne abbiamo discusso in Municipio», dichiara la municipale Cristina Zanini Barzaghi che sta seguendo il dossier e riferisce di buone reazioni al sì di massima del Municipio. I promotori hanno chiesto di poter disporre gratuitame­nte della masseria con un diritto di superficie a lungo termine. In altre parole, la Città contribuir­ebbe concedendo la struttura. In sostanza, la Città attende la presentazi­one della documentaz­ione e del progetto promosso dalla Fondazione Francesco per l’aiuto sociale in collaboraz­ione con le Acli, mentre Pro Senectute inizialmen­te interessat­a, ha rinunciato. «La Città vuole garanzie sulla gestione corrente della struttura – prosegue Zanini Barzaghi –. I promotori, a dipendenza dell’entità del prestito che otterranno, dovranno mostrare come ammortizza­re l’ipoteca nel corso degli anni». L’intenzione è quella di chiedere anche il parere al Consiglio comunale, da cui, in passato sono scaturite varie proposte per rilanciare l’antica masseria, le cui prime documentaz­ioni storiche risalgono al 1351. Pure il torchio presente nella struttura, bene culturale di interesse cantonale, verrebbe integrato nel progetto. Il sedime della masseria, che conta una superficie totale di circa 3’000 metri, venne acquistato dalla Città nel 1913 ed è rimasto disabitato dal 1989 incorrendo in un graduale degrado e stato d’abbandono. Fino al 2011 quando, su iniziativa dell’ex consiglier­e comunale e deputato in Gran Consiglio della Lega Angelo Paparelli venne rifatto il tetto per evitare ulteriori danni al bene protetto e ai muri portanti degli edifici.

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TI-PRESS Cristina Zanini Barzaghi

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