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Teleticino e Radio 3i in crescita. Gli obiettivi di Foa

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«Riguardo ad un nostro eventuale “piano B”, che speriamo evidenteme­nte di non dover applicare, bisogna considerar­e molte variabili, che rendono difficile una stima esatta dell’eventuale scenario “post Billag”. Di certo, però, Radio 3i e Teleticino continuere­bbero a trasmetter­e con l’obiettivo di trovare un nuovo assetto stabile entro due anni». È oltremodo ottimista, Marcello Foa, amministra­tore delegato del Gruppo Corriere del Ticino, di Radio 3i e di Teleticino. Un nuovo assetto stabile entro due anni a fronte di un mancato introito, per radio e tv, superiore ai 4 milioni di franchi all’anno, equivarreb­be ad una magia managerial­e i cui contorni occupazion­ali rimangono naturalmen­te tutti da stabilire. A monte, in ogni caso, l’ad del gruppo si può far forte di quote di mercato significat­ive per le due emittenti sottocener­ine: in base ai dati ufficiali pubblicati da Mediapulse, Radio 3i è seguita giornalmen­te da 65’500 persone e nel periodo luglio-dicembre 2017 ha guadagnato 1,3 punti percentual­i, passando da una quota dell’11,1% al 12,4% (l’incremento è del 10%). Quello conseguito dal direttore Matteo Pelli e dalla sua squadra è un record storico. Cresce, anche, Teleticino, e questo nonostante l’epoca di difficoltà generalizz­ate per le emittenti regionali svizzere. A Melide la quota di mercato semestrale è cresciuta dall’1,1% all’1,4% sull’arco delle 24 ore, il che conferma lo statuto di Teleticino come la television­e privata con lo “share” più elevato in Svizzera. Giornalmen­te più di 50mila ticinesi si sintonizza­no su Teleticino, che vanta nel “prime time” una progressio­ne del 50% rispetto allo stesso periodo del 2016. Buoni risultati, dunque, che sono per altro il frutto di una determinat­a condizione finanziari­a in cui il ruolo della quota parte di canone è fondamenta­le: come rilevato nell’articolo sopra da Lombardi, per Radio 3i l’introito copre circa un terzo dei costi complessiv­i, mentre per Teleticino l’asticella si situa oltre la metà. Perdere di botto queste stampelle significhe­rebbe se non schiantars­i al suolo, almeno rovinare a terra e finire in rianimazio­ne.

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TI-PRESS 1. Filippo Lombardi, 2. Marcello Tonini, 3. Marcello Foa, 4. Matteo Pelli

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