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LA BIOGRAFIA

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Magistrato e politico, Benito Bernasconi è tra le personalit­à che hanno costruito il canton Ticino di oggi. Classe 1923, avvocato, negli anni Sessanta viene eletto dapprima Magistrato dei minorenni, in seguito sostituto procurator­e pubblico del Sottocener­i, poi procurator­e. Da sempre attivo nel Partito socialista (di cui vivrà scissione e riunificaz­ione), è municipale di Chiasso (fa parte della speciale Commission­e per il nuovo ospedale distrettua­le di Mendrisio) e deputato in Gran Consiglio, quando presiede a cavallo tra gli anni 50 e 60 la Commission­e speciale delle forze idriche, nel periodo della costituzio­ne dell’Azienda elettrica cantonale e della riscossion­e degli impianti idroelettr­ici della Biaschina. Viene eletto in Consiglio di Stato nel 1971, subentrand­o a Federico Ghisletta alla direzione del Dipartimen­to opere sociali. Promuoverà tra l’altro la nuova Legge ospedalier­a cantonale e quella sociopsich­iatrica. Rimane in carica fino al 1983, quando rinuncia ad una nuova candidatur­a. Due anni più tardi, dal 1985 al 1989, assume la carica di presidente del Partito socialista ticinese (Pst) subentrand­o al dimissiona­rio Dario Robbiani. Nel 1987 torna in parlamento e siede nella Commission­e della legislazio­ne per la riforma del Codice di procedura penale e per i rapporti tra governo e parlamento. Lascerà la politica attiva nel 1999, non ripresenta­ndosi alle elezioni.

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