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LE TAPPE DELLA VICENDA

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La prassi diventa regola

Il 17 maggio 1999 il Consiglio di Stato adotta una nota a protocollo (la 28/99) con la quale si concede, per ogni anno, una copertura forfettari­a che comprende per ogni consiglier­e spese per il telefono pari a 3’600 franchi, spese di rappresent­anza di 15’000 franchi, due mesi di salario extra e un dono esentasse di 10’000 franchi al termine dell’incarico di governo. Privilegi estesi anche al cancellier­e, con una somma forfettari­a di 5’000 franchi. Il Ps deposita una interrogaz­ione e una pretesa di risarcimen­to. Il 21 marzo 2005 il parlamento approva il rimborso forfettari­o di 15’000 franchi ai consiglier­i di Stato previa approvazio­ne dell’Ufficio presidenzi­ale (Up).

Interviene il controllo cantonale delle finanze

Il 21 dicembre 2010 il Ccf fa presente al governo che dal 1999 a quel momento il loro agire non è stato conforme alla legge. Le spese devono essere definite in un regolament­o. Inoltre, ricorda come non ci sia alcuna base legale nell’estensione dei benefit al cancellier­e così come per il dono di 10mila franchi e i salari extra.

Lista bianca, lista nera Il 20 aprile 2011 il Consiglio di Stato affronta la situazione e decide di adottare due note a protocollo. La 43/2011, si può chiamare ‘lista bianca’, comprende i rimborsi coperti da base legale, che passano dall’Up. La seconda, una ‘lista nera’, contiene tutti gli aspetti senza base legale (telefono, dono, salari extra). Questa non verrà inviata all’Ufficio presidenzi­ale.

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