Parco del Piano, uscita ‘temporanea’ dell’Uct
«Ci chiudono le porte da tutte le parti, allora crediamo sia giunto il momento di dire basta». Robert Aerni commenta con queste parole l’uscita dell’Unione contadini ticinesi, che presiede, dall’Ente del Parco del Piano di Magadino. In un comunicato stampa firmato dall’Ufficio presidenziale per la Direttiva dell’Uct, si parla di “uscita temporanea”, ma discutendo con Aerni si ha la netta impressione che un rientro dell’Unione sia lontano. «Diciamo che confidiamo nella politica, ma l’esclusione dell’agricoltura che produce, a noi non va bene». Aerni non critica solo la decisione di escludere un rappresentante dell’Uct nel Consiglio di fondazione dell’Ente Parco. Il segretario agricolo non si capacita dell’esclusione dall’Ente parco della Sezione agricoltura. Si tratta di una “decisione meramente politica”, a mente dell’Uct, come si ricorda nella nota diramata ai media. Nel testo si critica altresì “l’inspiegabile” assenza di un rappresentante del Dipartimento finanze ed economia, cui compete la messa in campo della politica agricola e in generale della politica economica, incluso il turismo. Contro l’estromissione dal Comitato del Consiglio di fondazione dell’Ente Parco di Magadino, l’Uct aveva presentato ben due ricorsi: il primo al Consiglio di Stato, l’altro al Tribunale amministrativo cantonale, censura questa dichiarata irricevibile poiché il Puc, come ci è stato ricordato da Aerni, non riconosce all’Uct la legittimità di ricorrere. «Non è possibile – sbotta Aerni, sottolineando l’importanza agricola ed economica del Piano di Magadino, quale settore primario economico – che non si dica da nessuna parte che l’impegno prioritario va dato alla difesa dell’agricoltura che produce». L’esclusione dell’Unione contadini ticinesi rischia a ogni modo di pesare non poco sullo sviluppo futuro del Parco. L’Uct rappresenta infatti circa 850 aziende agricole ripartite in tutto il Ticino e 33 Enti affiliati legati al settore primario, si ricorda. Non è comunque da oggi che l’Uct è scettica al progetto di Parco. Già dall’inizio del nuovo progetto – si precisa – l’atteggiamento era prudente. Nella nota si ricordano altresì le pretese dell’Uct sulla nomina del direttore, anche queste disattese. CAVA