Rifiuti, di nuovo al voto
In Gambarogno i cittadini alle urne per il referendum contro le tariffe e il regolamento
Le ragioni del ‘sì’ e del ‘no’, tra modalità per stabilire la tassa base, residenze secondarie, copertura dei costi e obblighi stabiliti a livello cantonale
Il prossimo 4 marzo i cittadini del Gambarogno sono chiamati alle urne per esprimere il loro parere su tariffe e tasse dei rifiuti. Lo avevano già fatto nel maggio del 2017 quando scaturì un risultato che aveva suscitato sorpresa e un po’ di sconcerto. Infatti, in quell’occasione il 53 per cento degli abitanti della sponda sinistra del Verbano aveva bocciato la tassa sul sacco comunale, proposta dal Municipio e approvata dal Consiglio comunale nell’ottobre del 2016. Dalle stesse urne, uscì però un “sì” (51,4 per cento) all’introduzione della tassa sul sacco a livello cantonale entro il giugno del 2019. Cercando d’interpretare questo risultato, e visto che il Gambarogno fa parte del Canton Ticino, il Municipio ha sottoposto un nuovo regolamento al Consiglio comunale, che lo ha approvato con qualche correttivo. Da qui il nuovo referendum, lanciato dal gruppo “Per Gambarogno” capitanato dal consigliere comunale Cleto Ferrari. In particolare vengono contestati diversi punti del regolamento. Per prima cosa si chiede che le spese generate dalla spazzatura (raccolta e smaltimento) siano coperte al 70 per cento dalle relative tasse e al 30 per cento dalle imposte comunali. I referendisti, inoltre, ritengono che la tassa base vada calcolata sul numero di persone appartenenti ai diversi nuclei familiari e non sulla superficie delle abitazioni: “I rifiuti sono generati dalle persone e non dai metri quadrati in cui vivono”.
Le richieste (in parte già evase)
Tra le richieste anche facilitazioni per commerci e attività legate alla ristorazione, un tetto massimo di un franco per il sacco da 35 litri e l’esonero dalla tassa base per le abitazioni di montagna dei domiciliati. Senza dimenticare “la maggiore possibilità di controllo sulle tasse da parte dei cittadini”. In sostanza, i referendisti propongono una drastica diminuzione delle tariffe, riducendo soprattutto la tassa base almeno del 40 per cento e mantenendo al minimo il costo dei sacchi. Municipio e Legislativo, dal canto loro, restano fedeli al principio (ormai acquisito a livello federale) che chi genera una spesa la deve pagare: nel caso specifico, non si può scaricare parte dei costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti (che in Gambarogno ammontano a oltre 1,6 milioni di franchi annui) sul bilancio comunale. “Un grado di copertura inferiore all’80 per cento penalizza i domiciliati, che potrebbero vedersi aumentare le imposte per coprire la parte non versata dai proprietari delle residenze secondarie”, scrive il Municipio nelle indicazioni di voto. Il principio legato ai metri quadrati, oltre a facilitare le questioni amministrative, mette sullo stesso piano residenze primarie e alloggi di vacanza, che nel Gambarogno superano il 50 per cento del totale delle unità abitative. In generale, un incasso ridotto rispetto alle spese potrebbe portare a una riduzione dei servizi nell’ambito della raccolta dei rifiuti (minor numero di cassonetti, meno eco-centri, tassazione a parte per scarti verdi e ingombranti e altri tagli). La tassa sul sacco (da 1 franco a 1,30 per quello da 35 litri) è obbligatoria e quindi il Comune si deve adeguare al modello fornito dal Cantone. Per il resto, Gambarogno ha già deciso di non incassare la tassa base per case e rustici in montagna di proprietà di persone domiciliate, di ridurre quelle per i ristoranti, gli alberghi, le ditte e le famiglie meno abbienti.
Chi ce l’ha e chi no
Ricordiamo, infine, che tra i principali centri della regione hanno la tassa sul sacco Losone, Pedemonte, Muralto, Minusio, Tenero-Contra e Gordola. Questi, se necessario, dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni cantonali. Mentre, per forza di cose, dovranno introdurre lo stesso sistema (al più tardi entro il 1° luglio del 2019) la Città di Locarno, Ascona e diverse altre località sparse sull’intero territorio regionale.