DuPont via da Manno, tasse salve
Il sindaco Giorgio Rossi: la società è tra i maggiori contribuenti, ma il moltiplicatore non è a rischio
La partenza alla volta di Ginevra della multinazionale: il sindacato Ocst auspica di poter entrare in trattative con l’azienda per la sorte dei 37 dipendenti
«Il nostro bilancio è sano, ma certamente la partenza da Manno della DuPont Pioneer, che rappresenta uno dei principali contribuenti del Comune, si farà sentire negli anni; ritengo comunque che questo non inciderà sul moltiplicatore d’imposta, attualmente al 65%». Così Giorgio Rossi, sindaco di Manno, interpellato da laRegione, interviene alla notizia del trasferimento a Ginevra della multinazionale, filiale del più grande produttore americano di semi (Ogm) per l’agricoltura, presente nel comune del Vedeggio dal 2000. Manno ha ritoccato il moltiplicatore verso l’alto, dal 60 al 65% nel 2015. Un attrattivo tasso per le aziende, che rappresentano, rispetto alla persone fisiche, circa i due terzi dei contribuenti: le persone giuridiche si attestano infatti a una percentuale del 68-70%. Insomma, la partenza da parte di grosse società rappresenta per il Comune un’insidia? «Con l’acquisizione delle aziende da parte delle multinazionali è facile che esse scelgano sedi fiscalmente più vantaggiose. Una mia preoccupazione è a livello cantonale: se ad ogni proposta di riduzione o agevolazione fiscale viene lanciato un referendum, Cantone e Comuni rimarranno col naso in mezzo alla faccia perché è chiaro che le multinazionali scelgono Cantoni più attrattivi. Stamattina (ieri, ndr) ho avuto un incontro con il Ceo della DuPont Pioneer e il discorso è stato proprio di questo tenore». Quali antidoti può mettere in campo il Comune in casi come questi? «Già alla fine dello scorso anno abbiamo dovuto subìre la partenza di un’altra grossa società. Quel che noi già facciamo e intendiamo rafforzare, è allacciare con queste aziende dei buoni contatti ed estenderli anche ai consiglieri comunali. Proprio per monitorare la situazione e cogliere in tempo segnali di cambiamento». Trentasette i dipendenti della DuPont Pioneer toccati dalla misura di risparmio per il trasferimento, da luglio, a Ginevra. Per alcuni ci sarebbero prospettive concrete di trasferimento, ma per gli altri si profila il licenziamento. Il sindacalista dell’Ocst, Giovanni Scolari, auspica di poter entrare nella vertenza con l’azienda e di poter assicurare un buon piano sociale per coloro che rischiano il posto. L’Organizzazione cristiano sociale ticinese (Ocst) è in attesa di una risposta. Entro metà marzo inoltre i dipendenti dovranno avanzare le loro richieste all’azienda, che già da mesi meditava di trasferirsi in un altro cantone.