Ritorno alle ideologie?
A leggere i quotidiani di un paese dell’America latina sembra d’essere in ticino nel periodo, politicamente felice, dei primi anni della seconda metà del secolo scorso. sono fogli curati, che parlano di politica e di cultura con l’umiltà, il rispetto e la competenza dei giornalisti dei tempi in cui molta gente del nostro Cantone era indigente, proprio come oggi lo sono le classi subalterne degli stati di quel continente meridionale. Riferendosi a quell’epoca Piero Bianconi scrisse che il ticino, da un Cantone povero, col tempo e il benessere, è diventato un povero Cantone. Ad accelerare il degrado sociale, etico e morale sono stati l’abbandono progressivo e la trascuranza dei valori fondanti dei partiti storici, in particolare del partito liberale- radicale che ha contribuito in modo decisivo alla fondazione della Confederazione e alla redazione della Costituzione del 1848 e di quella del 1874 che stabilì la pace fra liberali e conservatori. oggi, a poco a poco, i liberali stessi contribuiscono ad abbattere ciò che hanno costruito con grande fatica e sacrificio, sempre nel rispetto di principi ideologici irrinunciabili. L’ideologia è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni, valori che orientano un determinato gruppo sociale. se questa definizione dell’enciclopedia treccani è esatta, perché nell’autoproclamato “occidente” i liberali ripetono ossessivamente che le ideo- logie sono decadute e si associa questa voce a qualcosa di negativo, per molti quasi impronunciabile? Carlo Cattaneo affermava che «l’atto più sociale dell’uomo è il pensiero». i risultati di quest’attività speculativa presentano un «poliedro ideologico», una vastissima varietà d’idee e di comportamenti legati alla civiltà, che potranno essere indagati e definiti come una «ideologia sociale» o «ideologia delle genti», intesa come «istoria delle idee nei popoli». Per l’opposizione espressa dagli ideologi al suo sistema di governo, già napoleone, fondatore della nostra repubblica con il suo Atto di mediazione del 1803, fu il primo a trasformare in modo dispregiativo il senso del termine, indicando negli ideologi i “dottrinari”, coloro i quali avevano poco contatto con la realtà e scarso senso politico. un’analisi di Karl Marx concluse che l’ideologia prevalente è il modo di vedere la realtà della classe sociale dominante. Questa affermazione appare sempre più vera se si fa una breve e sommaria disamina della situazione attuale. il liberalismo dei lumi, poi il marxismo, espressi come autentici valori culturali, sono scomparsi dalla scena politica e intellettuale svizzera lasciando un vuoto di virtù etiche e morali, (...)
Segue da pagina 22 (...) uguale, se non maggiore, del passivo lasciato dalla secolarizzazione e dalla perdita dell’autorevolezza religiosa esercitata dal cristianesimo. È incontestabile il fatto che il senso del dovere e del rispetto di elementari regole civili, suggerite dalle fedi religiose, poi dalle ideologie politiche si è dissolto in conseguenza del fatto che concezioni devastanti per la convivenza civile hanno “liberato” il popolo dagli obblighi etici imposti dal cristianesimo, poi dal liberalismo dei lumi e infine dal marxismo. Per raggiungere il suo obiettivo, la “classe dominante” dei liberisti globalizzanti ha abusato di termini come “libertà” togliendo a questa voce il senso profondo del sacro laico e allontanando sempre più l’uomo e la donna dal ruolo sociale di rispetto per l’umanità, espressa in qualsiasi ambito. La decadenza del pensiero è evidente, ad esempio, oggi nel dibattito elettorale della vicina repubblica, dove la generazione dei Renzi, nell’ambito di un partito che solo ieri si chiamava comunista, dopo aver “rottamato” gli ultimi fedeli al marxismo umanista di Gramsci interpretato da Berlinguer e alla socialdemocrazia, si prepara a una “Grosse Koalition” con il pregiudicato Berlusconi. I testimoni del tempo del rispetto delle ideologie marxiste, come Bersani o D’Alema, e di quelle liberali, come la Boldrini e Grasso, difendono strenuamente i loro ideali democratici in presidi di percentuali infime di elettori. Noi, nella nostra repubblica e Cantone, abbiamo sempre rimosso dalla coscienza, per la vergogna di confrontarci con una nostra faccia che non accettiamo, il fatto d’essere governati da una maggioranza relativa leghista che si avvale, per l’esercizio del potere, di un liberale sommerso dai debiti elettorali che ha verso la Lega. Sempre tornando col pensiero a un’America latina, che conosce il tormento della dominazione e la minaccia costante degli Stati Uniti, anche noi dovremmo leggere o rileggere ciò che sostenne Leonardo Boff, lo strenuo difensore dei diritti dei più poveri. L’ex frate francescano titolò il suo articolo, apparso lo scorso 11 novembre sul quotidiano ‘Hoy’ di Santo Domingo, con la frase: “L’ideologia è come l’ombra che sempre ci accompagna”. Difficile è discernere se l’ombra che ci segue è proiettata da una luce di pensieri coerenti con ciò che vogliamo essere o da un riflesso di opinioni che ci disorientano e ci confondono.