laRegione

Benefit del governo, al via i primi interrogat­ori

Verranno sentiti in Procura quattro dei cinque consiglier­i di Stato in carica

- Di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

Rimborsi del governo: dopo la riapertura, da parte del pg John Noseda, del procedimen­to penale per abuso di autorità, scattano i primi interrogat­ori. Quelli di quattro dei cinque attuali consiglier­i di Stato: i quattro ministri che erano già in carica fra il 2011 e il 2015. Sono stati convocati in Procura e gli interrogat­ori dovrebbero tenersi nella giornata odierna. I quattro consiglier­i di Stato verranno sentiti dagli inquirenti verosimilm­ente in relazione ai nuovi documenti acquisiti dal pg. Ovvero le comunicazi­oni ricevute dai ministri, fra il 2011 e il 2015, dal Controllo cantonale delle finanze: sarebbero stati quindi informati direttamen­te dal Ccf dell’assenza della base legale di benefit che l’Esecutivo si era attribuito e della necessità di sanare la situazione. Nel frattempo il Ps, in una nota, rilancia la richiesta già avanzata con il caso Argo 1: anche il Gran Consiglio, come il governo, benefici di un rapporto diretto con il Ccf. «È una questione già in discussion­e. Ci sono degli aspetti che abbiamo visto nel recente passato che mostrano come effettivam­ente ci siano alcune modifiche da inserire nel funzioname­nto del Ccf», osserva Alex Farinelli, capogruppo Plr: «Da tempo penso che il Ccf possa avere la possibilit­à di riferire direttamen­te al parlamento e che dallo stesso possa ricevere incarichi, anche se con moderazion­e, tenuto conto che le sue capacità e le sue risorse non sono infinite». Un altro aspetto importante per Farinelli è che il Ccf «consegni i rapporti al Gran Consiglio non una o due volte come accade ora, ma contestual­mente o quantomeno più regolarmen­te, con indicazion­i laddove ci sono dei problemi, esattament­e come fa nelle segnalazio­ni ai vari Dipartimen­ti. Così si sa già se c’è qualche problema da affrontare o se va tutto bene». Daniele Caverzasio, capogruppo della Lega: «Siamo talmente d’accordo che l’abbiamo già chiesto, ben prima dei socialisti». E sull’affaire rimborsi commenta: «È chiaro che se il Ccf avesse informato l’Ufficio presidenzi­ale del parlamento, oltre al governo, si sarebbe ottenuto un risultato migliore». Per il capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni, «una riflession­e a breve si impone: sicurament­e bisogna trovare una soluzione per rendere più diretto ed efficace il rapporto fra il Gran Consiglio, chiamato a esercitare l’alta vigilanza, e il Controllo cantonale delle finanze. Ciò affinché anche il parlamento venga messo al corrente di spese ritenute anomale dal Ccf. Nel caso dei rimborsi ai ministri e delle indennità al Cancellier­e, il Controllo cantonale delle finanze ha correttame­nte sollecitat­o a più riprese il governo per sanare la situazione; non risulta invece che gli inadempime­nti dell’Esecutivo siano stati evidenziat­i al parlamento. Occorre quindi, ritengo, ripensare le regole sulla gestione e il controllo finanziari­o del Cantone e migliorare l’informazio­ne attiva all’indirizzo del parlamento, proprio per aiutarlo nell’esercizio dell’alta vigilanza».

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