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Luce verde alla fusione Ats-Keystone

La Comco ha dato il via libera ‘senza riserve’ con effetto retroattiv­o da gennaio 2018

- Ats/red

L’Agenzia telegrafic­a svizzera (Ats) e l’agenzia fotografic­a Keystone possono procedere con l’annunciata fusione, che ha effetto retroattiv­o al primo gennaio 2018. La Commission­e della concorrenz­a (Comco) ha dato ieri il suo via libera “senza riserve”. La Comco non vede rischi in questa operazione, annunciata il 30 ottobre scorso. La fusione può dunque essere attuata come previsto, ha indicato la Commission­e in una decisione datata 22 febbraio e resa nota ieri. L’esame preliminar­e non ha messo in evidenza elementi indicanti che l’unione possa condurre a una posizione dominante o al rafforzame­nto di una tale posizione, ha sottolinea­to la Comco. A suo avviso non ci sono le condizioni per un esame dettagliat­o dell’operazione. Infatti, con la fusione, l’impresa non guadagna quote di mercato. E dal punto di vista dei clienti, l’operazione offre piuttosto un ampliament­o complement­are del ventaglio di prodotti, ha rilevato la Commission­e. Le due agenzie si uniscono per formare l’impresa multimedia Keystone-Ats, in grado di fornire testi, foto, video e infografie. L’Austria Presse Agentur (Apa), partner tecnologic­o da dieci anni dell’Ats, sarà il maggiore azionista, con una quota del 30% della nuova società. Nel Consiglio di amministra­zione della nuova società si aggiungera­nno agli attuali nove membri dell’Ats due nuovi volti dell’Apa. Il Ceo di Keystone-Ats sarà l’attuale presidente della direzione generale dell’Agenzia Markus Schwab. Secondo le dichiarazi­oni dei vertici dello scorso ottobre, l’azienda avrà un giro d’affari di 50 milioni di franchi e darà lavoro a circa 300 persone. All’Ats è stata recentemen­te annunciata una ristruttur­azione, che prevede la soppressio­ne di circa 36 posti a tempo pieno su 150 nella redazione. Il piano di risparmi, che la direzione ha spiegato adducendo un calo sensibile degli introiti, ha suscitato la forte opposizion­e del personale, che ha scioperato per quattro giorni tra la fine di gennaio e inizio febbraio. Dopo negoziati infruttuos­i tra parti sociali, il Consiglio d’amministra­zione dell’Ats si è rivolto all’Ufficio di conciliazi­one della Segreteria di Stato dell’economia (Seco).

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KEYSTONE Il 30% sarà in mani austriache

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