Chi non completa il servizio militare dovrà pagare
In futuro, i cittadini che sono stati prosciolti dal loro obbligo di servizio militare o civile, ma che non lo hanno completato integralmente, dovranno pagare una tassa. È quanto prevede una modifica legislativa approvata ieri all’unanimità dal Consiglio degli Stati. Il dossier ritorna al Nazionale, ma solo per una divergenza minore. La necessità di modificare la legge non era contestata da alcuno, come ha indicato a nome della commissione Josef Dittli (Plr/Ur), secondo cui le attuali regole vigenti vanno adeguate alla nuova organizzazione dell’esercito e del servizio civile. Per il consigliere federale Ueli Maurer – e lo stesso Dittli – la tassa finale dovrebbe incitare i militi a prestare tutti i giorni di servizio. La tassa dovrà essere pagata da chi deve prestare ancora più di 15 giorni di servizio militare o più di 25 giorni di servizio civile e verrà calcolata tenendo conto del numero di giorni prestati e di eventuali tasse d’esenzione già pagate. La revisione legislativa contiene anche altre novità: l’assoggettamento alla tassa d’esenzione dall’obbligo militare sarà estesa dal 19° al 37° anno d’età (attualmente dal 20° al 30°). In questo lasso di tempo saranno riscosse al massimo 11 annualità. In caso di differimento della scuola reclute (fino al 25° anno di età), la tassa viene soppressa. Si tratta di un atto dovuto poiché colpisce gli studenti: a pagarla sono quindi i genitori, ha precisato Dittli. La tassa di base rimarrà fissata al 3% del reddito, con un importo minimo di 400 franchi. La sinistra, rappresentata dal ‘senatore’ Claude Hêche (Ps/Ju), avrebbe voluto farla dipendere completamente dall’imponibile. Tuttavia, al voto questa proposta di minoranza è stata bocciata per 30 voti a 11. Secondo la maggioranza, se accolta una simile proposta avrebbe comportato minori entrate per le casse dello Stato pari a 34 milioni di franchi. La revisione legislativa così come uscita dalle deliberazioni di ieri prevede invece maggiori entrate per due milioni. Gli Stati, come il Nazionale, hanno anche deciso che la tassa dovrà essere riscossa prima che abbia inizio un eventuale congedo all’estero della persona costretta al servizio. ATS