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La Collegiata si mette in luce

Inaugurato il nuovo impianto da quasi mezzo milione per l’illuminazi­one a Led Un risultato che consente di ridurre i consumi energetici e di meglio preservare le opere d’arte all’interno della chiesa

- Di Katiuscia Cidali

La Collegiata risplende di luce nuova. L’impianto d’illuminazi­one interna della chiesa di Bellinzona è stato inaugurato ieri sera. Alle oltre cento persone presenti sono state mostrate le cinque modalità di illuminazi­one ora possibili: da quella “feriale”, per le celebrazio­ni che si svolgono dal lunedì al venerdì, a quella “solenne”, riservata alle festività più importanti. Diverse regie luminose da adattare a seconda delle necessità celebrativ­e o turistiche di chi visita l’importante monumento protetto a livello cantonale. Per il nuovo sistema d’illuminazi­one dell’edificio, costruito oltre 500 anni fa, sono stati necessari 485mila franchi (di cui 210mila sussidiati dal Fondo per le energie rinnovabil­i). Il sindaco Mario Branda ha sottolinea­to l’importanza di investire nella ristruttur­azione e il mantenimen­to degli edifici sacri «monumenti che sono la nostra storia, il nostro presente e, grazie a questi interventi, anche il futuro». Nel passare degli anni, la chiesa è stata oggetto di investimen­ti milionari per vari restauri necessari (nel 1910, 1920, 1963 e 1980). «La Collegiata è un patrimonio monumental­e di indubbio valore che è compito nostro preservare», ha evidenziat­o il municipale Christian Paglia, a capo del Dicastero opere pubbliche, che si è occupato del progetto di nuova illuminazi­one. Un ulteriore intervento, all’interno dell’edificio, si era reso necessario poiché l’impianto precedente, composto da numerose lampade a incandesce­nza, generava elevati costi di manutenzio­ne, notevoli consumi di energia elettrica e causava un deperiment­o delle opere d’arte presenti all’interno della chiesa. La sostituzio­ne delle vetuste lampadine con quelle nuove a tecnologia Led, permette un risparmio energetico ed economico senza rovinare tele e affreschi, ma anzi valorizzan­doli. Questa nuova luce «onora le abilità e le fatiche di pittori e scultori che hanno abbellito la chiesa», ha sottolinea­to dal canto suo Fausto Riva, presidente del Consiglio parrocchia­le. Per l’elaborazio­ne del nuovo concetto d’illuminazi­one, è stato necessario effettuare un rilievo fotogramme­trico. Grazie a ciò è ora a disposizio­ne il piano tridimensi­onale dell’edificio e dei suoi contenuti, utile in caso di eventi estremi che necessitan­o di una parziale ricostruzi­one. Oltre alle cinque regie luminose, durante l’inaugurazi­one sono state mostrate tutte le modalità d’illuminazi­one diretta o indiretta possibili per navata, transetto, coro, cappelle, pennacchi e cupola. La cerimonia è stata animata dall’organista Andrea Pedrazzini che ha suonato alcuni intermezzi musicali.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Ecco come risplende ora l’interno dell’edificio sacro

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