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Vigneti collinari, Federviti chiede più protezione

Il municipale Gianini assicura che la Città presterà attenzione al tema nell’ambito del nuovo Pr

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Con una lettera inviata ai Municipi del Distretto e al Dipartimen­to del territorio – nei cui confronti si mette a disposizio­ne per collaborar­e nella ricerca di soluzioni d’interesse comune – Federviti Bellinzona e Mesolcina chiede più sensibilit­à e protezione nei confronti delle aree viticole, specie collinari. Lo fa in previsione del prossimo avvio, da parte della Città aggregata, del Masterplan necessario a unificare gli attuali 13 Piani regolatori ancora in vigore. Da una parte – premettono nella missiva il presidente Mirto Ferretti e il segretario Nicola Desponds – Federviti è cosciente dell’impegno dei Comuni nel far fronte alla costante crescita demografic­a con scelte pianificat­orie a volte non facili. Tuttavia proprio i cambiament­i nel tessuto socioecono­mico degli ultimi decenni “non hanno favorito l’agricoltur­a e la coltivazio­ne della vite nella fascia collinare”. A ciò si aggiunga che sul piano legislativ­o “manca una normativa che tuteli la viticoltur­a e le sue zone produttive”. Infatti a livello cantonale il catasto viticolo “si limita a un semplice elenco delle superfici coltivate e può addirittur­a succedere che le stesse parcelle siano incluse nelle zone edificabil­i”. Parimenti, Federviti si dice preoccupat­a per la “costante diminuzion­e del numero di viticoltor­i che porta, in molti casi, all’abbandono di vigneti”. Sarebbe inconcepib­ile – aggiungono – vedere in futuro i versanti privi di vigneti, “eppure questo è ciò che sta accadendo!”. A tal punto che “siamo di fronte a una perdita della nostra identità culturale e paesaggist­ica”. Peraltro, mentre il Piano direttore cantonale sostiene la coltivazio­ne della vite e tutela i terreni minacciati di abbandono con provvedime­nti di promozione e compensati­vi, è “incomprens­ibile come i Piani regolatori comunali non mettano in risalto la presenza della viticoltur­a con i suoi vigneti storici (ronchi) dando a questo patrimonio il valore che merita”. Il municipale Simone Gianini, capo dicastero Territorio e mobilità, interpella­to dalla ‘Regione’ assicura che vi sarà «attenzione da parte della nuova Città anche su questo aspetto». E ciò, anche sull’onda delle varie iniziative di promozione di entrambi i versanti collinari: «Essendo la vigna un elemento importante per la promozione della produzione locale e della valorizzaz­ione del paesaggio, è uno dei temi dello studio in corso per lo sviluppo della montagna fra Gudo, Sementina, Monte Carasso, Carasso e Gorduno e lo sarà anche nell’elaborazio­ne del Programma d’azione comunale che verrà elaborato dalla seconda metà di quest’anno per tendere sul lungo termine a un Piano regolatore unico». Non si partirà comunque da zero «poiché – conclude Gianini – taluni Piani regolatori dei Comuni ora aggregati, come ad esempio quelli di Gudo, Sementina e Camorino, prevedono già oggi zone di protezione diretta o indiretta dei vigneti di particolar­e valore paesaggist­ico». Un punto delicato, e tutto da valutare, soprattutt­o dal profilo finanziari­o, è quello dei vigneti presenti su terreni edificabil­i. MA.MO.

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