Prima i nostri: quanta disinformazione!
Segue da pagina 17 Reputiamo che tali norme non possano prestarsi a un’interpretazione conforme al diritto federale. Infatti, i testi delle norme federali e cantonali sono in contraddizione tra loro. Alcune indicazioni sulla compatibilità delle disposizioni costituzionali cantonali (e, indirettamente, sul margine di manovra del legislatore cantonale) potrebbero giungere nei prossimi mesi quando il Consiglio federale licenzierà il messaggio concernente il conferimento della garanzia federale alle modificazioni del 25 settembre 2016 della Costituzione cantonale. Spetterà poi all’Assemblea federale nell’ambito della decisione sul conferimento della garanzia federale e ai tribunali delineare i limiti di intervento dei Cantoni. Tuttavia, crediamo che il diritto superiore non lasci spazio alle norme cantonali proposte. Pertanto, invitiamo il Gran Consiglio a respingere l’iniziativa parlamentare”. Concludo affermando che il menu di “Prima i nostri” poteva essere molto allettante: peccato però che mancano gli ingredienti legali per poterlo cucinare in ambito locale. Con gli elettori e il popolo bisogna essere onesti, lanciare iniziative popolari realizzabili e conformi alle leggi, altrimenti non resta che cambiare democraticamente le leggi superiori e gli accordi internazionali che ostacolano la realizzazione delle iniziative proposte. Il popolo ticinese merita rispetto e onestà politica. Il Consiglio di Stato all’unanimità, compresi pertanto i Consiglieri di Stato della Lega Norman Gobbi e Claudio Zali, ha avuto il coraggio di votare contro questa proposta di legge farlocca (e non contro il principio) esattamente come ho fatto io, come il Gruppo socialista e la maggioranza del parlamento.