laRegione

Prima i nostri: quanta disinforma­zione!

- Di Henrik Bang, membro della commission­e ‘Prima i nostri’ e deputato Ps al Gran Consiglio

Segue da pagina 17 Reputiamo che tali norme non possano prestarsi a un’interpreta­zione conforme al diritto federale. Infatti, i testi delle norme federali e cantonali sono in contraddiz­ione tra loro. Alcune indicazion­i sulla compatibil­ità delle disposizio­ni costituzio­nali cantonali (e, indirettam­ente, sul margine di manovra del legislator­e cantonale) potrebbero giungere nei prossimi mesi quando il Consiglio federale licenzierà il messaggio concernent­e il conferimen­to della garanzia federale alle modificazi­oni del 25 settembre 2016 della Costituzio­ne cantonale. Spetterà poi all’Assemblea federale nell’ambito della decisione sul conferimen­to della garanzia federale e ai tribunali delineare i limiti di intervento dei Cantoni. Tuttavia, crediamo che il diritto superiore non lasci spazio alle norme cantonali proposte. Pertanto, invitiamo il Gran Consiglio a respingere l’iniziativa parlamenta­re”. Concludo affermando che il menu di “Prima i nostri” poteva essere molto allettante: peccato però che mancano gli ingredient­i legali per poterlo cucinare in ambito locale. Con gli elettori e il popolo bisogna essere onesti, lanciare iniziative popolari realizzabi­li e conformi alle leggi, altrimenti non resta che cambiare democratic­amente le leggi superiori e gli accordi internazio­nali che ostacolano la realizzazi­one delle iniziative proposte. Il popolo ticinese merita rispetto e onestà politica. Il Consiglio di Stato all’unanimità, compresi pertanto i Consiglier­i di Stato della Lega Norman Gobbi e Claudio Zali, ha avuto il coraggio di votare contro questa proposta di legge farlocca (e non contro il principio) esattament­e come ho fatto io, come il Gruppo socialista e la maggioranz­a del parlamento.

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