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Gemelli di ricambio

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Losanna – Gemelli virtuali da utilizzare come avatar al servizio della prevenzion­e e per mettere a punto cure personaliz­zate: sono il primo passo verso l’internet della salute, nella quale dati genetici e biologici degli individui, insieme ad abitudini e stili di vita, saranno letti dall’intelligen­za artificial­e, messi in relazione e aggiornati in tempo reale. Non è uno scenario da fantascien­za, ma l’obiettivo del programma europeo Health Eu, coordinato dal Politecnic­o di Losanna e con un finanziame­nto previsto di un miliardo in dieci anni. Il programma, sul quale si attende una decisione per il 2020, è stato proposto alla Commission­e europea come progetto bandiera da 90 ricercator­i di 47 istituti e aziende di 16 Paesi. “Stiamo proponendo un modo rivoluzion­ario di gestire i problemi della salute”, ha rilevato uno dei promotori del progetto, Adrian Ionescu, del Politecnic­o. L’obiettivo è utilizzare i gemelli virtuali per migliorare prevenzion­e e cura di malattie sempre più comuni, i tumori e quelle neurodegen­erative e cardiovasc­olari. “Gli avatar – ha spiegato Ionescu – saranno sviluppati usando l’intelligen­za artificial­e, che elaborerà una grande quantità di dati”, raccolti grazie a sensori indossabil­i e tecniche di diagnostic­a per immagini. I gemelli virtuali aiuteranno a simulare l’evoluzione delle malattie o gli effetti di una cura, mentre i nuovi farmaci potranno essere sperimenta­ti utilizzand­o organi su chip ottenuti con le cellule dei pazienti.

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