Cresce il rischio di collisione nei cieli sempre più trafficati
Ci sarebbero più di 100mila droni solo in Svizzera. È quanto stima il ‘Tages-Anzeiger’ in un articolo pubblicato lo scorso dicembre. Si calcola poi che nel 2020 si raggiungerà la quota di 7,8 milioni di aerei a pilotaggio remoto a livello mondiale. I modelli più piccoli ed economici vengono soprattutto prodotti in Cina. Ci sono però anche piccole-medie imprese svizzere specializzate nella produzione di droni professionali. La Confederazione è infatti un Paese con una regolamentazione abbastanza liberale in materia di droni. E ciò permette anche di effettuare progetti pilota come ad esempio a Lugano dove viene testato un collegamento di droni tra due ospedali per trasportare campioni di laboratorio o farmaci urgenti. L’interesse nei confronti di questi apparecchi è quindi sempre più grande. Lo dimostra anche il fatto che L’Ufficio federale dell’aviazione – a causa delle richieste sempre più numerose – ha molte domande di autorizzazione in sospeso e non risponde più alle richieste di informazioni (in gran parte presenti sul suo sito internet). Nei cieli sono dunque sempre più presenti piccoli (ma non solo) oggetti volanti che mettono a dura prova la sicurezza aerea. Per ora non ci sono ancora stati incidenti di rilievo, ma si è già sfiorata più volte la tragedia. Ad esempio lo scorso ottobre per la prima volta in Canada, un drone si è scontrato con un aereo di linea. Il velivolo con a bordo passeggeri si trovava ad un’altezza di 450 metri e si apprestava ad atterrare a Québec. L’aereo leggermente danneggiato è comunque riuscito ad atterrare e nessuno è rimasto ferito. Le collisioni tra aerei e droni possono essere molto pericolose: da uno studio della Military Aviation Authority in collaborazione con il Dipartimento dei trasporti britannico è risultato che un apparecchio di soli 400 grammi potrebbe danneggiare seriamente un elicottero. Per piccoli aerei le conseguenze potrebbero essere ancora più gravi. La sicurezza è quindi un tema di stretta attualità nel mondo dell’aviazione e anche per questo motivo l’Unione europea intende introdurre dal 2019 il cosiddetto sistema U-Space.