laRegione

Consapevol­ezza e curiosità

- Di Manuele Bertoli

Come si sente dire sempre più spesso, non senza ragione, il mondo del lavoro è parecchio cambiato negli ultimi anni e trovare lavoro non è più facile come in passato. Per i giovani che si avviano verso la conclusion­e del percorso scolastico, diventa perciò oltremodo importante potersi avvicinare alla dimensione profession­ale per tempo e con cognizione di causa. Con curiosità, certamente, perché c’è tanto da scoprire in ogni campo e la profession­e scelta deve tener vivi interessi e passioni. Ma soprattutt­o con consapevol­ezza, perché l’entusiasmo iniziale deve anche reggere nel tempo, permettend­o (…)

Segue dalla Prima (…) così di attraversa­re indenni le sfide e i momenti difficili che prima o poi ognuno di noi si trova inevitabil­mente a dover affrontare nel lavoro e più in generale nella vita. Espoprofes­sioni, unitamente ad altre iniziative messe in piedi dal Dipartimen­to dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) per il tramite della Divisione della formazione profession­ale e dell’Ufficio dell’orientamen­to scolastico e profession­ale, ha lo scopo di permettere ai giovani di avvicinars­i con serenità e per tempo a un mondo importante, quello del lavoro, che forse oggi a tanti giovani pare essere più distante e procrastin­abile di quanto non sia in realtà. Il nostro lavoro in questo ambito è mirato a stimolare, sostenere e accompagna­re i nostri ragazzi nelle loro scelte, al fine di traghettar­li progressiv­amente dal mondo della scuola, che ha come scopo quello di formare dei cittadini consapevol­i e fornire delle competenze volte a rendere ognuno autosuffic­iente nell’apprendime­nto, al mondo adulto delle profession­i. Questo, concedendo ai nostri ragazzi le migliori chances possibili di trovare una strada che possa condurli verso il futuro profession­ale più consono possibile alle aspettativ­e e potenziali­tà di ognuno, un percorso che si spera possa essere ricco di soddisfazi­oni. Lo Stato investe parecchio, a giusto titolo, in termini di risorse umane e finanziari­e sull’informazio­ne indirizzat­a ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro. Sottolineo il termine “investe”, proprio perché è a vantaggio di tutti, dei ragazzi e della società nel suo complesso, che i nostri ragazzi possano trovare una sistemazio­ne appropriat­a e quantomeno dignitosa che permetta loro di guadagnars­i un’autonomia e una sicurezza anche finanziari­a, senza dover poi magari dipendere dallo Stato, cadendo nelle maglie della disoccupaz­ione o dell’assistenza. Un recente studio commission­ato dal mio Dipartimen­to con il supporto del Dss e condotto dal Centro innovazion­e e ricerca sui sistemi educativi della Supsi ha messo in luce come i giovani che attualment­e benefician­o di aiuti sociali nella maggior parte dei casi non hanno un diploma di studio di livello postobblig­atorio e provengono da contesti familiari economicam­ente, a volte anche socialment­e, molto svantaggia­ti. In tal senso è fondamenta­le comprender­e che l’investimen­to in una scuola obbligator­ia e in formazioni postobblig­atorie di qualità, in grado di accogliere ognuno là dove si trova e, partendo da lì, accompagna­re ognuno il più lontano possibile, significa investire in una società più equa e giusta, in grado di garantire un’equa uguaglianz­a delle opportunit­à di partenza e valorizzar­e così il potenziale dei nostri ragazzi anche al momento del loro ingresso nel mondo del lavoro. E questo a beneficio di tutti noi.

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