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Luigi Pedrazzini (Corsi): ‘Che sia un punto di partenza’

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«Il 4 marzo non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza». Per Luigi Pedrazzini, presidente del Consiglio regionale della Corsi, questo è l’approccio che deve avere la Ssr nell’affrontare le sfide che l’attendono dopo la votazione di ieri. «L’azienda con questo voto è stata investita di un’enorme responsabi­lità da parte del popolo – spiega Pedrazzini –, il quale ha detto di volere un servizio pubblico e di essere disposto a continuare a pagarlo. Ma deve essere un servizio pubblico all’altezza del compito: attento alla sua vocazione, che dedichi risorse importanti all’informazio­ne, alle produzioni proprie e alla cultura». È «molto contento» Pedrazzini, soprattutt­o perché «se si era capito che a livello nazionale l’iniziativa ‘No Billag’ fosse destinata alla bocciatura, la situazione nella Svizzera italiana era più delicata. Con un risultato meno convincent­e avremmo messo in pericolo la nostra capacità di difendere la chiave di riparto». È felice anche Filippo Lombardi, consiglier­e agli Stati del Ppd, «sia per l’esito sia per la grande partecipaz­ione al voto della Svizzera italiana, che ha voluto difendere il nostro panorama mediatico multiforme, dimostrand­o un grande attaccamen­to». Questo risultato, per Lombardi, è figlio proprio della varietà dell’offerta mediatica. «Se si fosse votato lo stesso testo 15 anni fa, con il solo grande monolite della Ssr, forse si sarebbe avuto un esito diverso. Oggi la varietà ha aiutato a raggiunger­e questo ottimo risultato». Il Consiglio di Stato ha espresso la propria ‘‘soddisfazi­one’’ per la bocciatura dell’iniziativa – che ha mostrato ‘‘l’attaccamen­to nei confronti del servizio pubblico’’ –, così come Plr, Ps, Ppd, Verdi, Pc e sindacati. J.SC

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