Broulis: non ho niente da nascondere sul fisco
Berna – Pascal Broulis è pronto a sottoporsi a un controllo fiscale. Il responsabile delle Finanze cantonali vodesi, al centro delle critiche per le sue pratiche fiscali, ha affermato in un’intervista pubblicata ieri da ‘le Matin Dimanche’ di non aver mai organizzato la vita familiare in funzione dell’ottimizzazione fiscale. “Dal 2002, anno della mia elezione, mi sono organizzato per fare in modo che il luogo di vita e la famiglia fossero a Sainte-Croix”, ha affermato il consigliere di Stato per spiegare come mai paga due terzi delle imposte nel villaggio vodese e non a Losanna dove lavora e dove suo figlio va a scuola. “Se avessi fatto il contrario – versare due terzi delle tasse a Losanna e un terzo a Sainte-Croix – avrei pagato solo poche centinaia di franchi in più all’anno”, ha aggiunto. Il ministro ha ammesso “di aver forse dimostrato poca sensibilità politica” non annunciando prima di essere pronto a sottoporsi a un controllo fiscale. Volevo prima rispondere al parlamento, ha aggiunto. Nel 2011 la responsabile delle Finanze della città di Losanna lo aveva contattato a proposito della ripartizione delle imposte visto che il figlio iniziava la scuola a Losanna, ha raccontato Broulis affermando di aver subito accettato. La mancata registrazione all’ufficio controllo degli abitanti di Losanna è “una dimenticanza, ma in buona fede”. Il consigliere di Stato sostiene di trascorrere circa 240 giorni all’anno a SainteCroix, tenendo conto delle vacanze scolastiche, dei fine settimana e di una trentina di altri giorni che trascorre nella sua casa. Quanto alla deduzione di spese di trasporto per 15mila franchi nel 2015, si spiega con i tragitti legati alla sua carica. Agli inizi di febbraio, ‘Tages-Anzeiger’ e ‘Bund’ avevano chiamato in causa Broulis affermando che il ministro vodese delle Finanze praticava l’ottimizzazione fiscale pagando la maggior parte delle imposte a Sainte-Croix, dove possiede una casa, e non a Losanna, dove vive e lavora e dove suo figlio va a scuola. A Sainte-Croix – avevano rilevato i giornali svizzero-tedeschi – l’aliquota delle imposte comunali è di nove punti percentuali inferiore a quella del capoluogo vodese.