Al via l’incoronazione di Xi Jinping
Pechino – L’uomo solo al comando avrà oggi l’investitura solenne del parlamento cinese. L’accentramento dei poteri di Xi Jinping, che fa piazza pulita del limite costituzionale di due mandati, voluto nel 1982 da Deng Xiaoping verrà ufficializzato dal Congresso nazionale del popolo, la sessione legislativa annuale con quasi 3’000 delegati, che aprirà i battenti nella Grande sala del popolo. Una sessione della durata insolita di 15 giorni, per poter affrontare una “nutrita agenda”: Zhang Yesui, portavoce dell’assemblea e vice ministro degli Esteri, ha menzionato i rapporti sul lavoro governativo svolto, le bozze delle modifiche costituzionali e della “legge di supervisione” per dare vita alla super agenzia anti corruzione, e la lunga lista di nomine governative e degli apparati statali. Un riassetto funzionale al perseguimento del “socialismo con caratteristiche cinesi verso una nuova era” indicato da Xi e introdotto nella costituzione. La rimozione del tetto massimo di due mandati presidenziali vuole mettere la carica “in linea” con la segreteria del Pcc e la presidenza della Commissione centrale militare, già nelle mani di Xi, che non hanno limiti. La svolta, ha detto il portavoce glissando sulle critiche di un possibile incarico a vita di Xi (ben oltre il 2023), “contribuisce a sostenere l’autorità del Comitato centrale del Pcc con il compagno Xi come nucleo”. Altro aspetto controverso è la Commissione nazionale di supervisione. Con l’iscrizione delle teorie di Xi nella Costituzione, l’anticorruzione potrebbe però colpire, come già fa, violazioni di altro tipo, come il dissenso verso l’ortodossia. A fare ombra ai giorni radiosi di Xi è giunta l’annunciata introduzione di pesanti dazi statunitensi su acciaio e alluminio cinesi. I rapporti tra Cina e Stati Uniti sono tra quelli “più importanti al mondo”, ha osservato Zhang Yesui, e la loro stabilità interessa non solo i due Paesi. L’interscambio commerciale ha superato i 580 miliardi di dollari ed “è normale ci siano problemi, ma se gli Usa prendono iniziative contro gli interessi della Cina, allora prenderemo misure necessarie”.